Il 2 ottobre 2020 verrà ricordato come una data storica: con la firma della Dichiarazione di Parigi Torino è ufficialmente entrata a far parte delle Fast-Track Cities, network internazionale di città impegnate nel contrasto alla diffusione di HIV e AIDS. All'iniziativa, promossa da Iapac (International Association of Providers of Aids Care), hanno aderito Anlaids Torino, Arcobaleno Aids, Casarcobaleno, Croce Rossa Italiana, Associazione Giobbe, Gruppo Abele e Lila Piemonte, mentre altre dieci organizzazioni del territorio hanno già dato la propria disponibilità.
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Sanità | 03 ottobre 2020, 07:43
Torino diventa Fast-Track City, un passo avanti nella lotta ad AIDS e HIV [VIDEO]
Firmata questa mattina in Sala Rossa la Dichiarazione di Parigi, che fa entrare la città nella rete internazionale di contrasto all'espansione del virus. L'assessore ai diritti Giusta: “Data storica”
Secondo gli ultimi dati, Torino è la quarta città in Italia come nuove diagnosi (108 sulle 198 piemontesi). La principale causa di trasmissione è rappresentata dai rapporti sessuali non protetti (96%), con un'incidenza maggiore nella fascia 25-34 anni: “Questo – ha sottolineato l'assessore ai diritti Marco Giusta – ci dimostra l'attenzione che merita il tema: vogliamo consolidare l'offerta di test HIV per avere maggiore tempestività nella diagnosi, programmare interventi di prevenzione primaria anche attraverso l'informazione ed estirpare i pregiudizi rimasti in piedi dagli anni ottanta”.
La Città ha le idee chiare anche sulle azioni da intraprendere: “L'obiettivo mondiale - ha aggiunto Giusta – è quello di raggiungere il 95% di persone sieropositive consapevoli della propria condizione, in terapia e con carica virale azzerata. A proposito vogliamo rafforzare la sinergia tra associazioni e istituzioni, mandare un segnale alla Regione per riavviare la Consulta sull'HIV e istituire un tavolo per condividere questo percorso con altre organizzazioni; la formazione, infine, deve essere centrale per le nuove generazioni”.
Un ruolo fondamentale nel miglioramento della situazione è quello giocato ininterrottamente dal comparto sanitario: “L'aspettativa di vita - ha commentato il direttore del reparto malattie infettive dell'Amedeo di Savoia Giovanni Di Perri – di una persona sieropositiva è attualmente simile a quella della popolazione sana: è giusto ribadire l'importanza di medici e infermieri, immediatamente pronti e disponibili in ogni situazione, e la generosità mai esibita della nostra città”.
In conclusione sono arrivati i complimenti del vice-presidente di Iapac Bertrand Audoin: “Questa firma - ha commentato – rappresenta un nuovo inizio e Torino è già pronta. La volontà di coinvolgere la Regione, inoltre, fa di voi un esempio per le altre città italiane che vorranno aderire: il numero ideale per portare il dibattito da un livello locale a quello nazionale è di 15, la speranza è di raggiungerlo entro sei mesi”.