Tutti i lavoratori ICTS hanno incrociato le braccia questa mattina, giovedì 15 ottobre, nel sito Amazon di Brandizzo, aderendo allo sciopero di 24 ore (si concluderà domani mattina alle 6.30) indetto dalla Filcams per protestare contro le condizioni di lavoro.
I lavoratori rivendicano a gran voce il proprio ruolo nella filiera produttiva di Amazon: dipendenti di un’azienda esterna che fornisce ad Amazon il servizio di portierato, sicurezza e controllo accessi, sono assunti al 2° e 3° livello con il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro - CCNL - degli addetti alle pulizie e multiservizi, con paghe orarie di 6-7 € LORDE, per di più con il CCNL scaduto nel 2013, con i minimi salariali fermi da oltre 7 anni.
Per colleghi impiegati in altri siti va ancor peggio, inquadrati con il CCNL dei Servizi Fiduciari per circa 5 euro lorde all’ora, nonostante si sia sempre dimostrato professionalità e dedizione al lavoro, anche gestendo mansioni che vanno oltre quelle stabilite dal contratto. Sono sempre i lavoratori ICTS a gestire coi sistemi informatici di Amazon i camion, a registrare le metriche di arrivo e partenza, inizio e fine scarico di tutti i bilici, non solo di Brandizzo ma anche, da remoto, quelli dei centri di Marene (CN) e Fubine (AL).
Per Roberto Porrari, Filcams Cgil Torino "molti lavoratori delle ditte in appalto giocano un ruolo fondamentale ma non vengono valorizzati adeguatamente, anzi vivono spesso una condizione di concreto svantaggio: se si deve colpire qualcuno, i primi bersagli sono proprio loro. Noi diciamo basta a tutto questo, vogliamo continuare a svolgere con professionalità le nostre mansioni, anche quelle specializzate della logistica, ma non vogliamo mai più sentirci figli di un Dio minore"