"Rinunciare agli aumenti salariali se, in cambio, non ci saranno licenziamenti per i prossimi tre anni". E' la proposta arrivata oggi a Torino, in occasione dell'attivo di Uilm, per voce del segretario generale Uilm, Rocco Palombella. Dopo la riunione di mercoledì della Fim-Cisl, infatti, il giorno successivo è stato il turno dei metalmeccanici della Uil, sempre presso il centro congressi del Sacro Volto. Sul tavolo, ovviamente, uno dei temi più caldi in questo autunno che - oltre alla crisi - deve fare fronte anche a una nuova ondata di Coronavirus. Il rinnovo del contratto nazionale del lavoro, vertenza che già la scorsa settimana ha generato una serie di scioperi spontanei in molte fabbriche di Torino e provincia. E che vedrà il 5 novembre l'astensione dal lavoro su scala italiana.
"La trattativa non va politicizzata con l'intervento del governo - ha aggiunto Palombella -, piuttosto i ministri dovrebbero occuparsi di risolvere quelle vertenze che possono costare decine di migliaia di posti di lavoro".
"Abbiamo bisogno di un contratto che faccia partire l'industria metalmeccanica e tuteli il lavoro - aveva dichiarato nel suo intervento di ieri Roberto Benaglia, segretario generale della Fim -. Non possiamo aspettare il vaccino per fare il contratto nazionale. Deve essere un autunno di risultati, dopo il 5 novembre bisogna riprendere le trattative".
Ma rimanendo sul territorio, proprio Benaglia ha sottolineato come la buona notizia di questi giorni sia "la sospensione a Mirafiori dopo 13 anni degli ammortizzatori sociali. Non bisogna sedersi sugli allori. Bisogna evitare una francesizzazione di Stellantis".
E a distanza di 24 ore su questi temi è poi tornato anche Rocco Palombella. "È necessario che Federmeccanica e in questo caso anche Confindustria modifichino le loro pregiudiziali - ha detto il segretario generale di Uilm -. Nell'ultimo incontro del 7 ottobre Federmeccanica ha posto delle condizioni che sono inaccettabili per la prosecuzione del confronto".
Proprio Federmeccanica però ha abbandonato il tavolo, mentre "nonostante ciò noi - ha proseguito Palombella - non abbiamo abbandonato il tavolo, abbiamo continuato responsabilmente a partecipare agli incontri che erano in programma: quella di Federmeccanica è stata una decisione grave, anche rispetto alla situazione che vive il settore dei lavoratori metalmeccanici".