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Eventi | 10 novembre 2020, 09:00

"Una terrible repetición": il Teatro Stabile realizza il docufilm di "La casa di Bernarda Alba"

Un progetto curato dal regista Leonardo Lidi e dal videomaker Luca Fiorentino, dal dramma di Federico García Lorca. Sarà visibile online il 27 novembre

"Una terrible repetición": il Teatro Stabile realizza il docufilm di "La casa di Bernarda Alba"

Il Teatro Carignano, in questo ulteriore periodo di chiusura al pubblico, ha accolto la compagnia dello spettacolo La casa di Bernarda Alba per un nuovo progetto del Teatro Stabile di Torino: la realizzazione del docufilm Una terrible repetición (Una terribile ripetizione), titolo che richiama una battuta del testo di Federico García Lorca, con una forte valenza rispetto a quanto sta accadendo e a quanto hanno vissuto gli interpreti impegnati in questa produzione.

Un'iniziativa che mira a valorizzare il dietro le quinte della pièce diretta da Leonardo Lidi, andata in scena per pochi giorni dopo il suo debutto, il 20 ottobre, in occasione dell’inaugurazione della Stagione del Teatro Carignano, mettendo in luce emozioni e pensieri di chi è temporaneamente lontano dalla ribalta, in un mestiere che fa del rapporto con chi assiste in sala il suo nucleo fondante.

Il videomaker Lucio Fiorentino ha seguito il regista e le sette interpreti (Francesca Mazza, Orietta Notari, Francesca Bracchino, Paola Giannini, Barbara Mattavelli, Giuliana Bianca Vigogna, Matilde Vigna) sulla scena e nei momenti di pausa di questo necessario momento di sospensione, che inevitabilmente allontana dal contatto con il pubblico e rende invisibile chi sta in palcoscenico. Il documentario permetterà, dando voce e corpo ai pensieri e alle sensazioni degli artisti coinvolti in questo progetto, di avvicinarsi al palco e allo spettacolo in modo originale, consentendo allo spettatore un’ottica insolita rispetto alla fruizione tradizionale.

Gli utenti da casa, in questi giorni, possono addentrarsi nel making of del documentario sul sito www.teatrostabiletorino.it e i principali social (Facebook e Instagram): foto, brevi clip, battute per cogliere la missione di un teatro e dei suoi lavoratori, un impegno costante, anche quando la scena è preclusa allo sguardo degli spettatori.

La messa online sul sito dello Stabile del docufilm è programmata il 27 novembre.

"Uno spettacolo - scrivono Leonardo Lidi e Lucio Fiorentino - che aveva otto personaggi chiusi in una casa/gabbia/prigione, pensata in momento non sospetto, ma ora diventata perfetta metafora del nostro tempo faticoso e difficile. L’idea è di ritrovarsi sulla scena di un Teatro Carignano vuoto per raccontare cosa sta accadendo".

"Fare tavolino, discussioni e prove che, partendo dal testo e dallo spettacolo che ha debuttato e che è stato interrotto, unisca a questo la vita recente e lo stato interiore della compagnia e del regista. Nello scenario magnifico e, in questo periodo, spettrale del più bel teatro della città, la compagnia si unisce per raccontare questo drammatico momento storico partendo dalle loro vite, dalla loro quotidianità di artisti resi invisibili dalla politica, voci rese mute dall’impossibilità di incontrare il loro pubblico per far vivere la storia di Bernarda e delle sue figlie, per dare conforto attraverso arte e racconto e riprendersi, attraverso questo documento filmato, la propria voce, il proprio senso di essere nella società e lasciare traccia di qualcosa di cui deve restare testimonianza quando, come ci auguriamo, la tempesta sarà passata".

La casa di Bernardo Alba verrà riprogrammato dal Teatro Stabile di Torino nel corso del 2021.

Un funerale, una famiglia intrappolata nella tradizione: una madre, le sue quattro figlie, una serva e le ombre degli uomini che stravolgono i precari equilibri domestici. Il mondo violento di García Lorca, nella regia del giovane Lidi è un’incessante ricerca di libertà e di felicità.

Terminato pochi mesi prima che il poeta fosse fucilato dai franchisti, il dramma completa la trilogia sul ruolo della donna e la sua sottomissione nella Spagna rurale degli anni Trenta (composta da "Nozze di sangue" e "Yerma"). Una tragedia in cui si scontrano il conflitto tra morale autoritaria e desiderio di libertà, dominata dalla figura della madre-padrona del titolo. 

Bernarda Alba è una matriarca oppressiva e senza pietà: nell’imporre otto anni di lutto alle figlie alla morte del secondo marito, di fatto le condanna a una clausura che scatenerà il dramma. Prigioniera del proprio ruolo, non ha occhi per guardare oltre le quattro mura e, impantanata nelle regole del passato, continua la sua danza con gli spettri, fingendosi padre, indossando pantaloni immaginari e imponendo ordine dove l’ordine non può essere, innescando la rivoluzione e contandone le evitabili vittime. 

Manuela Marascio

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