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Economia e lavoro | 19 novembre 2020, 21:23

Torino area di crisi, accordo di programma entro marzo 2021

Tavolo con Mise, 90 milioni disponibili ma in arrivo altri fondi

Torino area di crisi, accordo di programma entro marzo 2021

La firma dell'accordo di programma per Torino area di crisi industriale complessa è prevista entro marzo del 2021, subito dopo verrà pubblicato il bando per distribuire i fondi.

Le risorse disponibili sono al momento pari a 90 milioni, ma si potrebbe raggiungere l'ammontare di 150 milioni di euro inizialmente previsto attraverso l'utilizzo del Recovery Fund. E' questa l'indicazione che arriva dall'incontro di tutti gli attori del territorio - istituzioni, industriali, sindacati, Camera di Commercio, Politecnico - con il Mise.

"Lavoriamo con determinazione con tutti gli attori del territorio per poter firmare quanto prima l'accordo di programma. Aerospazio e Automotive sono le due direttrici centrali. Se i progetti saranno validi potranno arrivare più risorse di quanto previsto ed essere utilizzate anche da altre filiere. Siamo sulla buona strada per sfruttarne appieno le potenzialità", commenta l'assessore regionale Andrea Tronzano.

Anche l'assessore comunale Alberto Sacco dà un giudizio positivo: "si doveva partire prima è vero, ma considerate le difficoltà legate all'epidemia va bene. Il Mise ha assicurato che inizierà a breve a incontrare le imprese".

"E' un buon primo passo che ha visto il coinvolgimento non solo del territorio metropolitano ma anche di quello regionale con ottima disponibilità al dialogo. Ora bisogna passare al fare per passare questa opportunità di ripartenza che parte da Torinoma può interessare tutto il Piemonte. Mise molto fattivo, collaborativo", osserva il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay.

"La presenza del Mise al tavolo è servita a comprendere un po' meglio lo sviluppo possibile di un progetto annunciato ormai un anno fa dal Presidente del Consiglio. Ci auguriamo che davvero l'Accordo di Programma possa essere definito entro i primi mesi del 2021 anche se restano aperti molti nodi: quante risorse effettive - a oggi non siamo ai 150 milioni promessi un anno fa - quali progetti concreti in quanto l'interlocuzione con le aziende è in corso, quale rapporto con le risorse che arriveranno con il Recovery Fund".

"Ma soprattutto, per noi, quali ricadute occupazionali tanto più in una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo. Abbiamo chiesto su questo un confronto specifico", afferma Federico Bellono della Cgil.

redazione

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