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Cronaca | 27 novembre 2020, 18:12

Universitari in piazza contro la seconda rata: "Mancano soldi, non riusciamo a finire gli studi" (FOTO)

Il rettore Geuna è stato contattato in web meeting. Le richieste: abolizione della tassa e un semestre bonus prima di essere dichiarati fuoricorso

Universitari in piazza contro la seconda rata: "Mancano soldi, non riusciamo a finire gli studi" (FOTO)

Dopo il flash mob di lunedì scorso in occasione del consiglio di amministrazione di UniTo, per richiedere l'annullamento della seconda rata, gli studenti sono tornati in strada per il diritto allo studio.

A pochi giorni dal termine ultimo del pagamento della tassa (fissato al 30 novembre) diverse decine di manifestanti si sono radunati alle 17 di oggi in piazza Castello. "In tutti questi mesi - spiegano - le poche misure di facciata adottate dall'amministrazione universitaria si sono mostrate del tutto inefficaci nel far fronte alla crisi che ci troviamo a vivere come studenti".

A essere contestata, non solo la rata in sé, obbligatoria per tutti coloro al di fuori della no tax area, ma anche le tempistiche, dovendo pagarla a pochissimi giorni di distanza dalla prima prima (scaduta il 16). 

"È da marzo - reclamano ancora gli studenti - che stiamo vivendo una crisi economica che ha fatto perdere a tanti di noi quei lavori precari e mal pagati che avevamo, con cui cercavamo di pagarci l'università e che ha visto una sostanziale riduzione dei redditi familiari".

La richiesta al rettore Stefano Geuna, contattato nel corso del presidio in videocall, è quindi di avviare "un cambio di rotta tale da rendere l'università davvero accessibile a tutte e tutti. Un bene comune e non un qualsiasi servizio a pagamento, oltretutto malfunzionante viste le difficoltà emerse con la dad negli ultimi mesi".

In concreto, si tratterebbe di abolire immediatamente la seconda rata e istituire un semestre bonus prima di risultare fuoricorso. Un categorico rifiuto a versare ulteriori soldi per un servizio didattico insufficiente, cui in tanti, ritrovandosi senza reddito, hanno rinunciato nel corso dell'anno.

"Qualora l'università non avesse abbastanza fondo a disposizione - concludono - pretendiamo che la seconda rata venga abolita tramite una richiesta pubblica dell'amministrazione di Unito al Miur di stanziare fondi appositi per far fronte alle nostre difficoltà".

Manuela Marascio

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