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Economia e lavoro | 02 febbraio 2021, 12:45

Ex Embraco, lunedì i lavoratori tornano in piazza per sbloccare lo stallo Italcomp

Intanto oggi la Regione ha avuto una riunione con i colleghi del Veneto, dove si trova l'altra azienda coinvolta, la bellunese Acc

Manifestazione di operai in piazza Castello

Una delle manifestazioni dei lavoratori ex Embraco durante il "periodo Ventures"

Prosegue la vicenda legata al progetto Italcomp: l'iniziativa di reindustrializzazione che (insieme alla ACC della provincia di Belluno) dovrebbe restituire un futuro anche all'ex stabilimento Embraco di Riva di Chieri e ai suoi 400 lavoratori. Nelle scorse ore si è tenuto un vertice tra la Regione Piemonte e i "colleghi" del Veneto proprio per fare il punto della situazione. Una situazione che - anche a causa delle incertezze e delle diffidenze a livello europeo - sembra non riuscire a decollare.

Alla riunione hanno preso parte i rispettivi assessori al Lavoro Elena Donazzan ed Elena Chiorino con esponenti delle finanziarie Veneto Sviluppo e Finpiemonte.

"L’incontro - dicono dalla Regione - ha avuto l’obiettivo di fare il punto e verificare lo stato di avanzamento del progetto industriale Italcomp, il polo nazionale del compressore, e di valutare in maniera congiunta e coordinata ogni forma di sostegno utile e possibile alla realizzazione dello stesso".

Intanto, lunedì i lavoratori dell'ex Whirlpool tornano in piazza. L'appuntamento è proprio di fronte alla prefettura, in piazza Castello. A proclamare la nuova protesta, con presidio, sono i sindacati metalmeccanici di Fim, Fiom, Uilm e Uglm. L'orario è fissato per le 11. "L’iniziativa è stata organizzata dopo l’incontro convocato dal Mise lo scorso 26 gennaio con le organizzazioni sindacali - spiegano i rappresentanti dei lavoratori - dal quale è emersa la sostanziale impasse del progetto Italcomp, che avrebbe dovuto rilanciare sia la ex Embraco, sia la Acc di Belluno. I lavoratori, che attendono una soluzione ormai dal 2018, non sono disposti a tollerare ulteriori ritardi. La cassa integrazione scadrà il prossimo luglio, ma già nelle prossime settimane il curatore fallimentare potrebbe aprire le procedure di licenziamento collettivo".

"Dopo tre anni di lotte - concludono - sarebbe inaccettabile abbandonare al loro destino i 400 lavoratori ex Embraco e le loro famiglie".

E dal mondo della politica fa sentire la sua voce Francesca Frediani (M4O): "Siamo accanto ai lavoratori Embraco fin dal 2018, un lungo percorso segnato da momenti di disperazione alternati ad altri in cui si intravedeva un lieto fine. E proprio nelle scorse settimane, per i 400 lavoratori dell’ex stabilimento di Riva di Chieri sembrava aprirsi uno spiraglio grazie ad un piano straordinario di reindustrializzazione da 56 milioni di euro, di cui 18 per da investire in Piemonte. Tuttavia, secondo quanto emerso oggi durante l’incontro in Regione con gli assessori competenti, il progetto ltalcomp stenta seriamente a decollare. La cassa integrazione scadrà il prossimo luglio e il rischio denunciato dai sindacati è che già nelle prossime settimane il curatore fallimentare possa aprire le procedure di licenziamento collettivo".

"Un finale inaccettabile - conclude la consigliera regionale - soprattutto dopo le numerose promesse che la politica di ogni colore ha proferito davanti ai cancelli dello stabilimento. Continueremo a seguire la vicenda, unendoci alla voce dei lavoratori che chiedono certezze sul loro futuro e su quello delle loro famiglie".

 

Massimiliano Sciullo

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