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Economia e lavoro | 03 febbraio 2021, 11:35

A&T torna prima di San Valentino per far riscoprire alle aziende, dopo la "lezione" del Covid, l'amore per l'innovazione (anche se su Web)

La quindicesima edizione della Fiera dedicata ad automazione e tecnologie 4.0 abbandona l'Oval e propone un programma completamente via Internet dal 10 al 12 febbraio. Malgaroli: "Il futuro sarà la forma ibrida, ma non lasceremo nessuno da solo davanti a un pc"

Fiera all'Oval

Una precedente edizione di A&T

L'automazione e l'innovazione tecnologica come "vaccino", almeno dal punto di visa manifatturiero, al Covid. Ecco perché la quindicesima edizione di A&T, la fiera dedicata alle nuove tecnologie e al 4.0, non rinuncia all'appuntamento, ma dribbla la pandemia spostandosi sul web e abbandonando, per il momento, gli spazi dell'Oval Lingotto dove ormai era ospite abituale.

Il programma (dal 10 al 12 febbraio) andrà avanti, dunque, facendo affidamento su una piattaforma che metterà in collegamento visitatori ed espositori: invece di stand, corridoi e zone auditorium, tutto viaggerà via Internet, quasi a dare corpo al messaggio di fondo della manifestazione. Non mancheranno i tour interattivi, per vedere da vicino - anche se attraverso uno schermo - le fabbriche che già adesso applicano e declinano i concetti del 4.0. 
Il punto di partenza, riassunto anche dalla ricerca del Politecnico di Milano che sarà presentata in occasione dell'inaugurazione, è il dato che vede l’86% delle pmi industriali italiane avere in previsione nel 2021 investimenti almeno in un ambito del digitale, mentre solo il 14% rimarrà fermo al palo.

"La formula più corretta sarà in futuro quella dell'ibrido - spiega Luciano Malgaroli, CEO della Fiera A&T - mescolando le nuove tecnologie all'incontro umano, anche prendendo un caffè o sorseggiando un bicchiere di vino. Ma con il digitale allargheremo notevolmente la platea e la possibilità di raggiungere interlocutori". "Di certo non vogliamo lasciare nessuno da solo di fronte a un pc - prosegue -. Ci sarà modo di interagire, in maniera dinamica. E sarà possibile fruire di moltissime informazioni, in tre giorni di grande condivisione. Tre in particolari i temi speciali che saranno affrontati: automotive sostenibilie, aerospazio, eco-packaging e additive manufacturing".

Una sfida raccolta anche dagli ormai undici tavoli di lavoro, in un anno così speciale, dallo staff di esperti che opera al fianco dell'organizzazione. "La pandemia ha accelerato una serie di processi innovativi a volte impensabili - aggiunge Alberto Baban, presidente Comitato Scientifico Industriale Fiera A&T -. Le nostre fabbriche stanno subendo processi di ibridazione in cui il digitale si è mescolato alla manifattura. Ma devono essere stabilite nuove regole, tenendo presente che l'innovazione dovrà andare di pari passo con la sostenibilità tecnologica".



[Dall'alto a sinistra, in senso orario, Luciano Malgaroli, ad della Fiera A&T, l'assessore regionale Andrea Tronzano, Dario Gallina, presidente della Camera di Commercio di Torino e Marco Pironti, assessore comunale] 

"Un appuntamento come questo resta comunque un amplificatore di opportunità per noi aziende - spiega Alessio Cocchi, country manager di Universal Robots, multinazionale di settore che ha sede proprio a Torino -. Siamo di fronte a una sfida, ma anche a tecnologie che rappresenteranno presto la quotidianità: la componente digitale deve essere mantenuta anche in futuro per essere presenti e mantenere i contatti con clienti e partner". 

Il mondo economico: "Una grande vetrina per illustrare le doti del territorio di fronte alle sfide del futuro"

"Tecnologie digitali e intelligenza artificiale sono le grandi sfide per il futuro Dario Gallina, presidente Camera di Commercio di Torino -. Sono tanti i tasselli da mettere insieme per dare una grande opportunità a territorio e in questo, una vetrina come A&T è fondamentale per attirare investimenti e raccontare a tutti quello che succede qui da noi".



"Solo innovando potremo continuare a essere competitivi e dunque a creare lavoro - conclude Giorgio Marsiaj, presidente dell'Unione Industriale di Torino - e Torino ha una lunga tradizione in questo campo. Soprattutto in questo momento dobbiamo aumentare le quote di export, visto che in alcune aree del mondo la domanda è ripartita e si comincia a vedere l'uscita dal tunnel. Per essere pronti, però, bisogna rafforzare le filiere, di qualunque settore si parli, così da sviluppare progetti innovativi di lungo periodo e non per ragioni opportunistiche. Alle nuove modalità e le nuove tecnologie dobbiamo abituarci, perché i livelli pre Covid li raggiungeremo solo tra due o tre anni".


Le istituzioni: "Quasi pronto il progetto per l'utilizzo delle risorse europee"
"Lo scorso anno questo era stato l'ultimo evento pre-Covid e lo ricordo con affetto particolare, anche dal punto di vista dei legami e dai rapporti umani. Speriamo di poterci rivedere presto dal vivo - commenta Andrea Tronzano, assessore Sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese della Regione Piemonte -. La pandemia ci ha insegnato l'importanza delle tecnologie digitali, ma il rapporto umano resta importantissimo". "Stiamo preparando, per poi condividerlo con tutte le parti in causa, il nostro progetto sull'utilizzo dei fondi europei - aggiunge -: speriamo di veder arrivare le risorse entro la fine del 2021 e la manifattura resta centrale, così come l'aerospazio".

"Anche quest'anno, nonostante modalità diverse, eventi come questi possono essere sempre un plus - dice Marco Pironti, assessore all'Innovazione della Città di Torino - e speriamo che gli effetti continuino a mostrarsi anche nella vita di tutti i giorni".

Massimiliano Sciullo

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