Il taglio di circa 30 milioni annunciato nei giorni scorsi dall'assessore regionale al bilancio Andre Tronzano mette le realtà culturali piemontesi sul piede di guerra. Una minaccia pericolosissima, che si fa largo quasi allo scoccare dell'anniversario del primo lockdown e del conseguente inizio della crisi per tutto il settore.
E' di oggi, infatti, la missiva inviata alla giunta dal Comitato Emergenza Cultura, con la richiesta esplicita e urgente di rivedere questa decisione, valutando in positivo l'investimento previsto.
"Il mondo della cultura - spiegano i referenti nella lettera aperta - sino ad oggi ha cercato di mantenere il più possibile salde sia le imprese sia l'occupazione, ma, nonostante l'impegno per superare le enormi difficoltà dell'anno scorso, diverse componenti, le più deboli e le meno tutelate, hanno dovuto rinunciare alla propria professione nel campo culturale perdendo anche la possibilità di una sussistenza dignitosa".
E continuano: "Pare incredibile che, nonostante le argomentazioni per la coesione delle comunità attraverso processi culturali, tutto ciò sia messo in dubbio da valutazioni che di fatto frenano il raggiungimento degli obiettivi da tutti auspicati per il prossimo futuro e, il rilancio dell’economia".
La pesante riduzione dei contributi, dunque, comporterebbe un aggravio del già esistente deficit dato dall'impossibilità di lavorare nei luoghi deputati allo spettacolo e alla fruizione culturale. Per il Comitato è quindi quantomai opportuno convocare il Tavolo Generale della Cultura (previsto dalla LR n.11/2018) "per coordinare e promuovere il confronto fra tutte le componenti, al fine di individuare le possibili soluzioni che devono essere trovate sia a livello locale, sia a livello internazionale, per quanto riguarda la promozione di una progettualità qualificata che ottenga il riscontro europeo".
"Cirio non tagli i fondi per la cultura e la giunta convochi subito il tavolo generale in Regione e i tavoli tematici previsti dal Testo Unico della cultura per confrontarsi sulla crisi ed individuare possibili soluzioni", ha tuonato la consigliera regionale Francesca Frediani del M4O. "Il mondo della cultura ora più che mai deve essere ascoltato. Le ipotesi di una sforbiciata di 30 milioni rendono ancora più incerto il futuro di questo settore già duramente colpito dalla pandemia, dove a pagare sarebbero in primis le componenti più deboli e meno tutelate del comparto, quelle che hanno dovuto rinunciare alla propria professione perdendo tutto, anche la possibilità di una sussistenza dignitosa. Questo è il momento di aumentare le risorse, non di diminuirle. Auspichiamo che Cirio e la maggioranza garantiscano il dialogo e il confronto previsti dalla legge, dimostrando di avere la stessa attenzione e sensibilità dimostrata verso il mondo dell’edilizia, della caccia e del gioco".
"Difenderemo il settore della cultura con tutte le nostre forze e anche se non abbiamo la 'bestia', il famoso software di Salvini, useremo 'briciola' e depositeremo un emendamento ogni 100 euro di risorse tagliate", commenta invece Marco Grimaldi, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi. "Trentamila emendamenti per impedire l'ennesimo schiaffo a un mondo che dovremmo sostenere maggiormente e per puntare i riflettori su un settore che per primo ha fermato le sue attività nel febbraio scorso e che, di fatto, non si è mai ripreso davvero”.