Prendere quota, quando si parla di aerospazio, è quasi scontato. Fa parte del curriculum. Ma in un periodo (storico, prima che economico) come quello che stiamo vivendo, nulla è scontato. E il distretto piemontese che guarda al cielo come missione si prepara ad accogliere un nuovo protagonista.
Proprio mentre negli spazi tra Torino e Collegno si lavora alla conquista di Marte e alla (ri)conquista della Luna grazie ad Altec, Leonardo e Thales Alenia space, infatti, nella nostra regione si prepara a insediarsi Exos, produttore e sviluppatore aerospaziale di sistemi di lancio riutilizzabili che ha la sua sede a Caddo Mills, in Texas. Cioè i missili che vanno nello spazio e che tornano indietro, limitando dunque gli sprechi e l'impatto sull'ambiente e sulle sue risorse.
Sono annunciati 350 posti di lavoro in tre anni (ma con prevedibile effetto moltiplicatore sull'indotto), mentre la sede - almeno inizialmente - sarà presso le strutture di Environment Park, in via Livorno.
Prima la Basilicata, poi la scoperta del Piemonte
"Abbiamo già lavorato negli anni scorsi in Italia, con la Basilicata, grazie a incentivi per insediamenti che ci hanno permesso di avviare un progetto - dice John Quinn, amministratore delegato e cofondatore di Exos Aerospace -. E da quel momento abbiamo pensato a sviluppare il nostro piano di business, scoprendo che molte delle cose che cercavamo erano già presenti qui in Piemonte, a cominciare dall'incredibile capacità a livello tecnologico". "Non vogliamo solo creare razzi riutilizzabili, ma intrecciare legami con le università e i centri di ricerca che sono presenti qui in Piemonte - proseque Quinn - ovvero una competenza tecnica così avanzata che non rende più necessario portare qui le nostre. Ci basta sfruttare le capacità di questa regione, a cominciare da Envipark. Vogliamo creare centinaia di posti di lavoro, che non cambieranno il futuro della nazione, ma che può generarne migliaia di posti nell'indotto, tra biomedicale e altri settori".
"La parte produttiva dunque sarà in Piemonte - aggiunge l'ad dell'azienda statunitense - mentre l'assemblaggio e i lanci continueranno ad avvenire in Basilicata. Dopo un viaggio lungo tre anni, in 9 mesi in Piemonte abbiamo lavorato moltissimo e ottenuto risultati maggiori che negli anni precedenti e abbiamo avuto un assaggio di quello che troveremo qui: vogliamo definire un modello che possa essere anche esportato per altri imprenditori che vogliono plasmare insieme il futuro". "Guardiamo a un futuro luminoso: siamo grati dell'appoggio che abbiamo avuto e di essere stati i primi a compiere questo percorso. Siamo aperti a tutte le imprese e gli imprenditori che vogliono relazionarsi con noi: non è una missione di Exos, ma di tutti coloro che vorranno impegnarsi per raggiungere lo Spazio intorno a noi".
Le istituzioni, Ricca: "Inizia una nuova era per l'industria piemontese"
"Inizia una nuova era dell'industria piemontese - dice Fabrizio Ricca, assessore regionale all’Internazionalizzazione - perché la sinergia che sarà la nostra rotta, tra industria e tutto il tessuto istituzionale e produttivo della regione sarà decisiva per il futuro. Portare aziende in Piemonte vuol dire condivisione e integrazione con le altre imprese e con il commercio. Siamo pronti ad accogliere tutti coloro che vorranno venire sul nostro territorio in futuro: arriveranno molte energie fresche e nuovi posti di lavoro". "Le cose non nascono per caso - aggiunge - e durante il Covid e il primo lockdown abbiamo lavorato duramente per questa operazione. Porteremo i vertici di Exos a conoscere il nostro territorio, sperando che se ne facciano testimoni con i colleghi, quando torneranno in Texas".
[L'assessore regionale all'internazionalizzazione Fabrizio Ricca]
"L'impresa si insedia qui non per qualche incentivo finanziario, ma per gli eventi di promozione che hanno permesso di far conoscere il nostro territorio - aggiunge Dario Peirone, presidente Ceipiemonte -, avvicinando il sistema delle nostre imprese agli investitori stranieri". "Sarà un esempio per quelli che saranno i prossimi investimenti nella regione: abbiamo molte proposte in lista d'attesa, in sinergia con le Camere di commercio e Confindustria, dunque gli enti del territorio".
Il tessuto economico, Gay: "Il primo di tanti percorsi che portano frutto"
[Il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay]
"Spero che sia il primo di tanti percorsi che possono dare molti frutti - sottolinea Marco Gay, presidente Confindustria Piemonte - grazie alle risorse e alle capacità del territorio, ma anche di un talento riconosciuto a livello internazionale e mondiale. In questa regione serve una politica industriale che guardi alla crescita dell'innovazione e al rinnovamento dell'industria e della manifattura". "L'Europa - conclude - ha già dimostrato una crescente attenzione nei confronti dell'aerospazio e saranno tante le missioni future in cui spero potremo essere protagonisti".