"Il problema non è ripararsi dall'acquazzone, ma imparare a ballare sotto la pioggia". La piccola Anna arriva alla fine della lezione e butta lì una frase che, secondo lei, sintetizza quello che bisogna fare nella vita per essere felici e realizzati.
Piccola perché ha 10 anni e, insieme ai suoi compagni della 4 A della scuola elementare Italo Calvino di via Zumaglia, a Torino, ha completato il percorso di “Impresa… Elementare!”, il progetto che il Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione Industriale di Torino, insieme all’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte e a Banca Azzoaglio, ha lanciato lo scorso anno per "coltivare" il seme dell'imprenditorialità già nelle generazioni più giovani.
Un cammino che, proprio il Covid, ha interrotto bruscamente a febbraio del 2020 e che oggi, in attesa di conoscere quale sarà il destino delle scuole piemontesi, ha chiuso il suo cerchio.
Laboratori, lezioni, giochi, sperimentazioni. Tutti questi sforzi, che hanno visto gli imprenditori sedersi ai banchi con i bimbi, oggi hanno portato all'incontro conclusivo: quello in cui i gruppi in cui sono stati suddivisi i piccoli hanno portato in scena la propria idea di azienda. Una vera e propria scenetta: chi vuole fondare un'agenzia di investigatori privati, chi punta a un'azienda che produce videogiochi didattici, chi si tuffa nella realizzazione di documentari e chi, invece, vuole produrre pellicole cinematografiche.
Di tutto e di più, perché la fantasia non ha confini quando alberga nelle teste dei più giovani di noi. "L'importante è che non smettiate di sognare e che vi possiate impegnare ogni giorno per imparare come si fa a realizzarli, i sogni. Potete avere una mentalità imprenditoriale anche senza essere imprenditori", ha detto Alberto Lazzaro, presidente del Gruppo Giovani dell'Unione, che ha fatto gli onori di casa e ha voluto anche Torino Oggi in mezzo ai ragazzi - mascherati e distanziati - perché potessero anche essere intervistati per la prima volta, nella loro veste di futuri imprenditori. E perché potessero, al tempo stesso, fare domande sulla professione di giornalista.
Era il 19 dicembre del 2019 quando per la prima volta i bambini di una scuola elementare di Torino hanno potuto iniziare ad apprendere le nozioni e i concetti propedeutici dell’attività imprenditoriale direttamente dai protagonisti del settore. Il tutto giocando, confrontandosi e ragionando insieme. Poi altri quattro “game” e infine l’inevitabile stop dovuto al dilagare della pandemia. Il programma originario prevede, da lunedì, l'avvio di un nuovo ciclo di incontri presso la scuola Collodi di Torino.
Ma anche in questo caso - come l'anno scorso - tutto dipenderà dall'andamento del contagio da Covid.