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Attualità | 20 marzo 2021, 18:06

Giornata mondiale della felicità, Assistenti Sociali del Piemonte: “La felicità è possibile solo ‘facendo’ Ubuntu”

Si conclude la settimana di eventi celebrativi della Giornata Mondiale del Servizio Sociale

Giornata della felicità

L’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte ricorda la Giornata della felicità

Oggi, come ogni anno, è la Giornata mondiale della felicità, da quando il 28 giugno del 2012 l’Assemblea generale dell’ONU ha siglato la risoluzione A/RES/66/281 che stabilisce “che la ricerca della felicità è uno scopo fondamentale dell’umanità”, riconoscendo un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova lo sviluppo sostenibile, l’eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone.

L’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte ricorda la Giornata della felicità, in concomitanza con la conclusione della settimana di eventi celebrativi della Giornata Mondiale del Servizio Sociale. Sotto lo slogan “Ubuntu. Io sono perché noi siamo. Rafforzare la solidarietà sociale e una connessione globale”, sono stati organizzati, in sinergia con l’Università degli Studi di Torino e l’Università del Piemonte Orientale, 5 webinar con l’intervento di 23 relatori e quasi 4.000 presenze registrate.

Ubuntu è una parola polisemica, di origine indigena, resa nota da Nelson Mandela. Significa rispetto, fiducia, costruzione della comunità come impegno collettivo di trasformazione delle società. Ubuntu è visto da molti come una via per la felicità.  

«Siamo molto soddisfatti del successo della nostra rassegna di webinar. - afferma Antonio Attinà (Vice Presidente Ordine Assistenti Sociali del Piemonte) - Un ringraziamento particolare va alle due università piemontesi per le proficue collaborazioni che ormai da anni stiamo realizzando, ai relatori, a tutte le persone che, pur senza apparire, hanno contribuito alla realizzazione dell’evento e ai partecipanti che ci hanno fatto sentire la nostra comunità professionale coesa e partecipe. È stata l’occasione per approfondire i contenuti della filosofia di vita dell’Ubuntu, basata sul legame universale che ci unisce in quanto esseri umani e che attribuisce grande valore alle relazioni. Ci spiega come ognuno di noi sia il risultato delle relazioni e dei legami che ha avuto e che ha con le persone che incontra nella sua vita. Sono concetti che assumono ancora più valore nel contesto storico dell’emergenza sanitaria. Gli assistenti sociali sanno bene quanto sia importante cogliere l’invito ad alzare lo sguardo, a vederci tutti come parte di qualcosa di più grande: sostenersi reciprocamente, prendere coscienza non solo dei propri diritti ma anche dei doveri, esprimere solidarietà verso gli altri, qualunque sia il colore della loro pelle, la provenienza e l’appartenenza politica, religiosa o sociale».

Carmela Francesca Longobardi (Consigliere Ordine Assistenti Sociali del Piemonte) aggiunge: «Parlare di felicità, soprattutto in tempo di crisi, è fondamentale. La felicità è un sentimento di espansione: per essere felici, quindi, occorre ampliare il proprio mondo. La pandemia ha reso più complicato tale passaggio, ridimensionando un tessuto sociale già fragile. I professionisti devono continuare con determinazione ad incoraggiare le persone nella direzione della felicità, infondendo loro speranza. Ciò può essere reso possibile se vi è impegno nella costruzione di una comune definizione della sofferenza e del bisogno e una comune elaborazione delle possibilità di soluzione e risposta, espletando la cosiddetta attività di sensemaking. È importante, pertanto, proseguire l’attività volta ad allargare gli spazi di conoscenza dell’Altro all’interno dei servizi sociali, presidiando sui tempi del processo d’aiuto e ponendosi come interlocutore politico laddove i tempi dati (dalla normativa, dalle organizzazioni) risultino ridimensionati, non adeguati».

«Il focus dell’intervento - conclude Attinà - degli assistenti sociali è l’autonomia delle persone e delle comunità. Operare per rendere le comunità autonome vuol dire agire affinché esse siano solidali e coese, migliorando la qualità della vita delle persone e tracciando una via concreta verso una felicità diffusa e condivisa. Questo genere di interventi richiede un’attenzione da parte dei professionisti e, alla base, lo sviluppo di strategie e di politiche che rafforzino l’integrazione della dimensione sociale e della dimensione sanitaria, che mettano al centro i principi della sussidiarietà, favorendo processi di sviluppo della qualità sociale e aumentando gli spazi di vita pubblica e di partecipazione alla costruzione del bene comune. Un sistema dove tutti, operatori e decisori politici, si impegnano nella pratica dell’Ubuntu con l’assunzione di responsabilità specifica dove se “io sono, poiché noi siamo” allora “io devo essere, affinché voi siate”».

Comunicato stampa

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