Un giorno di normalità dopo settimane di proteste, agitazioni e manifestazioni. Non è una giornata come le altre nei mercati torinesi: sono infatti tornati a montare i banchi gli ambulanti extralimentari.
"Ora non fateci più chiudere"
Dai prodotti per la casa ai vestiti, passando per gli elettrodomestici, sono tanti i liberi professionisti che nel primo giorno di zona arancione hanno potuto ricominciare a lavorare: “Finalmente, è una boccata d’ossigeno: ora però non fateci più chiudere” è la richiesta degli ambulanti. L’effetto, come era facile immaginare, è visibile a colpo d’occhio: i mercati sono “raddoppiati” ovunque. Nello scorso mese infatti i banchi erano stati disposti solo su un lato nei mercati lineari. In Santa Rita, in quel corso Sebastopoli paralizzato dalle proteste solo qualche giorno fa, ora i lati occupati sono due. Lo stesso vale per corso Svizzera mentre piazza Benefica, mercato storicamente frequentato per l’abbigliamento, è nuovamente pieno di banchi.
"Il Dpcm del Governo Draghi danneggia ingiustamente i mercati"
Nonostante la riapertura, prosegue in parallelo la causa intentata dal G.O.I.A. contro il Governo Draghi e appoggiata dalla Regione Piemonte: la richiesta è quella di modificare un Dpcm che, secondo l’associazione, “danneggia ingiustamente i mercati, qualcosa che è parte del demanio pubblico e della comunità”. “Non possiamo più tollerarlo” spiegano gli ambulanti, determinati a non chiudere più, dopo aver riaperto.