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Politica | 12 aprile 2021, 20:01

Torino ha un nuovo regolamento per la valorizzazione dei beni immobili: il Consiglio comunale dà il “via libera”

La delibera è stata accompagnata da tre mozioni firmate da Artesio, Pollicino e Tisi

sala rossa

immagine di repertorio

Un nuovo regolamento comunale per i beni immobili. Il Consiglio comunale di Torino, con 21 voti a favore e un astenuto ha approvato un atto per l’acquisizione, la gestione e la valorizzazione dei beni immobili.

Il testo, composto da quattro titoli e cinquanta articoli, mira a dare organicità e a semplificare la disciplina patrimoniale delle Città.

Con la delibera, approvate all’unanimità tre mozioni di accompagnamento: la prima, presentata dalla consigliera Eleonora Artesio (Torino in Comune) in riferimento alla riforma del terzo settore, impegna la Giunta a predisporre linee guida in materia di co-programmazione e co-progettazione di interventi sociali e di sviluppo di comunità.

La seconda, presentata da Marina Pollicino (Misto - minoranza) chiede alla Giunta di introdurre la possibilità di concessione in comodato d'uso gratuito dei locali pubblici alle associazioni che hanno finalità di promozione della libertà femminile e di genere e al contrasto delle discriminazioni di genere.

L’ultima, invece, vede come prima firmataria Elide Tisi (Pd) e impegna la giunta a mettere in atto delibere attuative e atti conseguenti al Regolamento che non escludano o discriminino dalla possibilità di acquisizione, gestione e valorizzazione del patrimonio a canone ridotto o condizioni agevolate alcun Ente del terzo settore, né che limitino, impediscano o creino discriminazioni relativamente a proroghe o rinnovi di accordi, contratti o concessioni in essere con tali Enti laddove siano perseguiti il bene comune e lo svolgimento di attività di interesse generale.

Non è un regolamento perfetto, soprattutto per quanto riguarda la parte del terzo settore. L’urgenza dell’approvazione del regolamento non ci ha permesso di aspettare che venga chiarita la normativa nazionale sul terzo settore”, ha ammesso la consigliera Maura Paoli (M5s).

Andrea Parisotto

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