"Il governo è pronto a supportare i lavoratori con qualunque strumento a disposizione". Così la viceministra allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde, ha commentato l'esito della riunione (l'ennesima) sul destino della ex Embraco di Riva di Chieri.
Proseguirà la cassa integrazione, con un percorso che è finalizzato a portare allo stop ai licenziamenti - ormai dietro l'angolo - mentre si prenderà quell'ossigeno necessario affinché il progetto Italcomp rilanci la produzione di compressori per frigorifero, salvando anche la Acc di Mel, in provincia di Belluno. In tutto: 700 posti di lavoro. E quando arriverà a scadenza naturale l'ammortizzatore attualmente in uso, un tavolo tecnico troverà la formula per la sua estensione. E i tecnici sono al lavoro anche in queste ore per modellare la forma legale più adatta per fare in modo che il nuovo ammortizzatore sociale si combini con una formula economicamente sostenibile per l'attuale Ventures, sotto curatela fallimentare.
Soluzione sul filo di lana
Meno due alla fine (o almeno alla possibilità di invio delle lettere di licenziamento). Si è consumata in questo clima di urgenza la nuova riunione sul caso Embraco. Dopo il vertice romano di martedì, questa volta gli esponenti del Mise, delle parti sociali e la curatela fallimentare si sono visti in teleconferenza, per cercare di mettere a punto una soluzione entro la scadenza delle procedure di licenziamento collettivo, fissata per il 25 aprile.
La strada, stretta, appariva però piuttosto chiara, nonché l'unica percorribile: applicare ai lavoratori di Riva di Chieri la cassa integrazione - per Covid -, così da dare tempo al Governo (che si è già dato disponibile ad approvarla) di emendare il decreto che permetterà di finanziare la Acc di Mel e, quindi, di unire i due sentieri di crisi all'interno del progetto Italcomp. Salvando così 700 posti di lavoro, di cui 400 solo qui nel Torinese.
"Puntiamo a fare funzionare le due fabbriche - ha detto ancora Todde, intervenendo sugli schermi di Sky Tg 24 - facendo compressori in qualunque modo sia possibile. Non dobbiamo approcciarci ai progetti con pregiudiziali ideologiche, se ci sono imprenditori privati disponibili a far funzionare il progetto, ben vengano. Ma l'importante è far funzionare la produzione".
"Con le parole usate dalla sottosegretaria allo Sviluppo Economico Todde si conferma sostanzialmente l’impianto previsto dal Governo Conte Bis, che prevede la costituzione di Italcomp, con l’ingresso dello Stato (tramite Invitalia) e delle regioni Piemonte e Veneto che entrano nell’azienda. Questa è una politica industriale giusta, che salva i posti di lavoro e presidia un mercato che esiste e che, anzi, con la pandemia, si è allargato. Il PD Piemontese si è schierato con forza per la costituzione di Italcomp e continueremo a monitorare affinché si vada in questa direzione per davvero", ha dichiarato Paolo Furia, Segretario Regionale del PD.
I sindacati: "Licenziamenti non cancellati, ma nemmeno effettivi"
"La procedura di licenziamento dei 400 lavoratori ex Embraco prosegue, ma non sarà effettiva fino all’esaurimento degli ammortizzatori sociali il 22 luglio 2021 - dicono i sindacati di Fim, Fiom, Uilm e Uglm che hanno preso parte al vertice -. Il ministero del Lavoro ha dichiarato che ci sono le condizioni per autorizzare la Cig per Covid".
Dunque le lettere non partiranno. E nei prossimi giorni il Mise produrrà un verbale nel quale le istituzioni si impegnano ad autorizzare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori di Riva di Chieri, a garantire la liquidità per il prosieguo delle attività industriali di Mel e a sviluppare il progetto Italcomp. Ma non si abbassa la guardia, dicono i sindacati: "Poiché i licenziamenti non sono formalmente sospesi, in attesa del tavolo tecnico tra la curatela fallimentare di Ventures e il ministero del Lavoro per autorizzare la Cig per Covid, manifesteremo lunedì prossimo, 26 aprile, alle ore 10,30 in via Magenta, a Torino, sotto l'assessorato regionale del Lavoro".
Un inizio di giornata non positivo
Ma la giornata di oggi non era cominciata sotto i migliori auspici. Dopo la protesta e il presidio di ieri in via Perrone, infatti, la curatela fallimentare aveva dato appuntamento (sempre virtuale) ai sindacati per le 9. Ma dalla riunione non erano emersi elementi di novità, con un clima e un'atmosfera che si sono fatti via via più difficili da placare.
Nel primo pomeriggio, dalle 14, la riunione con il Mise. E qui si è giunti all'attuale punto: cassa integrazione straordinaria fino al 22 luglio, il periodo di tempo necessario (e si spera sufficiente) per dare corpo al progetto Italcomp.
Chiorino: "Ora concentrarsi sulla progettualità"
“Andare verso lo stop ai licenziamenti per i 400 lavoratori della ex Embraco di Riva di Chieri e la proroga al 22 luglio della cassa integrazione straordinaria è finalmente una buona notizia - commenta l’assessore al lavoro della regione Piemonte Elena Chiorino – ora bisogna concentrarci sulla progettualità. Crediamo nel progetto Italcomp, sia in un’ottica di tutela dei lavoratori, sia per la salvaguardia del nostro territorio poiché è l’espressione di una proposta di politica industriale coerente con le competenze storiche dello stabilimento di Riva di Chieri. L’esperienza ci insegna – sottolinea Chiorino - che le riqualificazioni e le riconversioni industriali funzionano, soprattutto quando recuperano e valorizzano le competenze di prodotto di un sito. E’ fondamentale che ora si focalizzino gli sforzi per costituire un progetto di riqualificazione industriale coerente con il sistema di intelligenza, esperienza e competenza, espresso dai lavoratori di Chieri”.