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Economia e lavoro | 21 maggio 2021, 07:00

Da Maranello a Torino: il turismo è pronto a "rombare" a bordo della storia dell'auto. E il MauTo indica la strada

Ferrari, Fiat e non solo: 31 Comuni italiani sono pronti a fare squadra con la Carta del Turismo motoristico e il Museo dell'automobile sa già come si fa. Presto gli itinerari tra le fabbriche storiche delle quattro ruote cittadine

Un francobollo celebrativo della Fiat

Anche la tradizione motoristica può diventare un'attrazione turistica

Il rombo dei motori, il fascino delle linee sinuose e aerodinamiche, la saggezza e la sapienza del saper fare. Anche il mondo delle automobili può diventare una "leva" turistica? Ne sono convinti gli organizzatori della Conferenza nazionale del turismo motoristico, che ha visto anche Torino (città dell'auto per eccellenza) tra le voci più autorevoli della rete Anci ribattezzata "Città dei motori" e che raccoglie 31 Comuni italiani e che raccoglie quasi 6 milioni di turisti nel suo insieme: "Dalla grande Torino ai centri più piccoli sparsi in Italia", spiegano gli organizzatori.

I numeri del fenomeno

"Il 32% dei turisti, la scorsa estate, ha parlato di esperienza sportiva in Italia - spiega Roberto Di Vincenzo, presidente di Isnart (Istituto nazionale ricerche turistiche di Unioncamere) - e il turismo motoristico in particolare pesa per il 31% di questa fetta di interesse. Quasi quanto il cicloturismo, ma se ne parla decisamente di meno: bisogna fare emergere questo prodotto turistico, in maniera autonoma e con caratteristiche proprie". 
"I turisti non guardano tanto i singoli elementi dei territori visitati, ma sul modo di presentarsi in maniera globale e sui riflessi emotivi suscitati a livello personale. Dei budget di spesa, molto spesso, nemmeno si parla: non è considerato così rilevante da chi sceglie questo tipo di esperienza".

Un Piano per far rombare il turismo

E proprio le Città dei motori hanno messo a punto un progetto per abbinare turismo e passione per i mezzi a motore. Proprio nell'anno in cui la Vespa compie 75 anni e Moto Guzzi ne compie 100. "Abbiamo avuto di recente nuovi ingressi, ma anche ritorni: segno che ci si sta interrogando su come si possa valorizzare impianti produttivi, musei o circuiti al centro del motorismo nazionale", spiega Luigi Zironi, presidente dell'Associazione Città dei Motori e (soprattutto) sindaco di Maranello, la patria delle Rosse e della Ferrari

Ma come si trasforma un potenziale in strumento concreto per attirare visitatori? Serve un Piano. "Si tratta di un piano ambizioso di ripartenza e sviluppo, che può contare su una platea di milioni di appassionati e potenziali turisti, italiani e stranieri, e su una rete di alleanze che rappresenta l'eccellenza in molti settori, a cominciare da quello trainante del Made in Italy dei motori. La nostra è una sfida che si mette al servizio dei territori e dell'intero Paese”, dice ancora Zironi. "E la passione non basta: la Carta del Turismo motoristico mette a fuoco i punti che ci accomunano, un prodotto accattivante, facilmente comunicabile e con una forte componente digitale".

"Nelle Città dei motori deve esserci una consulta permanente tra soggetti pubblici e privati che crei itinerari, unisca esperienze e trovi collegamenti comuni per dare vita a pacchetti interessanti per il nostro settore"
, prosegue Zironi. "Dagli stabilimenti storici alle esperienze motoristiche legate agli eventi e alle gare. Pensiamo a una Giornata dell'orgoglio motoristico nazionale in cui tutti gli enti e le strutture si aprano agli appassionati con un open day".


[L'interno del Museo dell'Automobile di Torino]

 

L'esperienza torinese: il Mauto come custode di una lunga storia motoristica

E da Torino proprio la storia del Museo dell'auto rappresenta un esempio cui ispirarsi, per quanto riguarda la partnership tra pubblico e privato, con la collaborazione anche del Politecnico. Una ricerca documentale sulle fabbriche storiche del territorio e non solo, da trasformare in percorso turistico. "Saremo il soggetto attuatore dell'esperienza di visita di chi vuole visitare una ventina di realtà industriali come Fiat ovviamente, ma anche Lancia, la ex Bertone - dice Mariella Mengozzi, direttrice del Mauto, proprio nei minuti in cui si inaugura la mostra dedicata al marchio Pininfarina, "La forma del futuro", aperta fino a settembre - e molte altre realtà attraverso il quale sviluppare un percorso che abbini al luogo fisico, nel corpo urbano di Torino, ma non solo. Anche attraverso realtà digitali e virtuali, vogliamo ricostruire una realtà e poi fornire la fruizione delle informazioni: pensiamo agli appassionati, ma anche alle famiglie, compresi i bambini. Senza dimenticare i residenti: non tutti hanno memoria di cosa è stata Torino in quegli anni".

 

Massimiliano Sciullo

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