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Attualità | 25 maggio 2021, 11:12

Aurora Leone dei The Jackal: "Cacciata da Partita del Cuore perché donna". La polemica arriva in Regione

La pentastellata Disabato chiede un'informativa. E i vertici regionali prendono le distanze dall'episodio. L'evento benefico stasera allo Stadium. Il ricavato all'istituto di Candiolo. Appendino: "La battaglia culturale contro le offese sessiste va combattuta a tutto campo"

Aurora Leone dei The Jackal

Aurora Leone dei The Jackal

Parte con una brutta polemica la Partita del Cuore, che si giocherà stasera all'Allianz Stadium di Torino e che darà il suo ricavato alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e all'Istituto di Candiolo. Ieri infatti è arrivata la denuncia - tramite social - di Aurora Leone, artista dei The Jackal, che sarebbe stata discriminata in quanto donna. In particolare, la ragazza - nonostante la convocazione ufficiale - sarebbe stata cacciata ieri sera dalla cena che ha preceduto il match di beneficienza. Gianluca Pecchini, responsabile della Nazionale Cantanti, secondo l'attrice, le avrebbe detto: "Sei una donna. Da quando le donne giocano?".

L'episodio è arrivato questa mattina in Consiglio regionale, con la consigliera pentastellata Sarah Disabato che ha chiesto un'informativa urgente. "E' stato un vero e proprio atto discriminatorio - ha detto Disabato - tra l'altro confermato da testimoni. Noi qui discutiamo spesso di uguaglianza e discriminazioni, per questo chiedo una presa di distanza ufficiale della Regione da episodi come questo".

Aurora, intanto, nelle sue stories su Instagram ha comunque invitato il pubblico a sostenere il progetto che ha "tutt'altro scopo" rispetto a quanto accaduto. E ha ringraziato "per la solidarietà ricevutala Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, che si è dissociata dallo spiacevole episodio.

"Se l'episodio verrà confermato, saremmo difronte a un fatto davvero grave che in alcun modo può essere giustificato e condiviso. Quella delle offese sessiste è una battaglia culturale che va combattuta a tutto campo e nessun episodio, neppure una frase detta in un contesto informale, può di fatto passare sottobanco", hanno commentato i componenti dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, accogliendo l'appello della consigliera Disabato.

Sulla questione è entrata, a gamba tesa, anche la sindaca Chiara Appendino: "Stavolta speravo di aver sentito male. Poi speravo di aver capito male. Poi speravo fino all'ultimo in una netta smentita, che non è arrivata e che non arriverà. Anzi, è arrivata la conferma di un episodio fuori dal tempo, dalla storia e dalla ragione", ha commentato. "Ora, io detesto le gogne mediatiche, da sempre. Ancor di più quando il contesto è quello di un evento nobile e prezioso quale è la Partita del Cuore, a cui la Città di Torino ha sempre dato il suo sostegno. Tuttavia, fatti simili non possono passare sotto silenzio. E non possono essere liquidati con frasi di circostanza. La stoffa per fare pezze nel tentativo di coprire voragini è ampiamente finita. Mi aspetto che questa cosa non finisca qui. Mi aspetto una presa di posizione forte e concreta, senza nascondersi dietro a un dito o deferenze del caso".

Daniele Angi

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