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Sanità | 10 luglio 2021, 07:00

"Kalpa vriksha": «l’albero della vita»

I consigli di Nutrigenomica di Simona Oberto

"Kalpa vriksha": «l’albero della vita»

Ci sono luoghi speciali nel mondo dove esiste ancora la consapevolezza che la natura ogni giorno ci offre dei doni incommensurabili, perché ci regala i suoi frutti, ricchi di nutrienti fondamentali per il nostro benessere psicofisico.

Parlo di cibo fresco, stagionale e non processato che mantiene inalterati tutti i suoi principi attivi. Ci sono luoghi nel mondo dove ancora l’amore e il rispetto per sé stessi sono al pari del rispetto e dell’amore per l’ambiente e allora, in quei luoghi, il cibo assume un significato più profondo che va oltre la quantità calorica e la composizione biochimica. Si comprende che il cibo è vita e che, a seconda di quanto è rimasto integro nella sua qualità originaria, riuscirà a donarci il nutrimento che ci permetterà di vivere più o meno in salute. Il cibo è anche energia.

Ma quale energia potrà mai apportarci un cibo “morto”? Sì, morto, perché un cibo processato e lavorato ad altissime temperature perde la quasi totalità dei suoi micronutrienti.

Quale energia potrà apportarci un cibo “plastica”, addizionato di sostanze sintetiche e di additivi chimici? Sicuramente una energia discordante, disturbatrice, in grado di alterare l’equilibrio dei processi metabolici più profondi. Ci sono luoghi speciali nel mondo dove ancora esistono le tradizioni e il nome attribuito a un seme, a una pianta o a un frutto mi fanno comprendere quanto rispetto ci sia per la vita.

Di solito, questi luoghi hanno tradizioni millenarie che, se comprese, possono insegnarci a vivere nella conoscenza di ciò che fa bene o nuoce al nostro organismo. Nei miei viaggi in oriente mi è capitato di visitare luoghi in cui il rispetto delle tradizioni è sicuramente molto radicato, tanto che ogni nome attribuito a un fiore, a una pianta o a un oggetto assume un significato metaforico e simbolico. Ad esempio, sapete come viene chiamata la palma da cocco in India? “Kalpa vriksha” vale a dire «l'albero che fornisce tutto ciò che serve per vivere» o semplicemente «l’albero della vita».

La cosa non mi ha sorpreso perché, anche a livello nutrigenomico questa pianta offre dei frutti eccezionali. Quindi, ancora una volta le antiche tradizioni si sposano con le ultimissime scoperte in campo scientifico alimentare. Innanzi tutto, partiamo con il dire che, a differenza della maggior parte delle piante da frutto, la palma da cocco fruttifica per tutto l'anno, ecco perchè le noci di cocco sono sempre di stagione.

Il cocco è un frutto da cui si possono ricavare diversi nutrienti: il latte, la farina, l’acqua e l’olio. Oggi vi parerò delle molteplici qualità proprio dell’olio di cocco ottenuto dalla spremitura a freddo, sia della polpa essiccata che di quella fresca. E’ un olio eccezionale ricco di acidi grassi saturi a catena media (MCFA), facilmente assorbibili e utilizzabili dal corpo sotto forma di energia. Gli acidi grassi a catena media sono più piccoli degli acidi grassi a catena lunga (LCFA) per cui sono molto più digeribili e la loro idrosolubilità è maggiore.

Quando mangiamo cibi che contengono trigliceridi a catena lunga (LCFA), questi passano attraverso lo stomaco e raggiungono il tratto intestinale dove vengono digeriti grazie alla presenza di enzimi digestivi specifici, secreti dal pancreas e della bile, prodotta dalla cistifellea. Quando invece si consumano acidi grassi a catena media (MCFA) il processo è completamente diverso. Anche questi grassi viaggiano dallo stomaco all’intestino, ma la loro digestione non richiede enzimi pancreatici e succo biliare.

Quando passano nel tratto intestinale vengono immediatamente assorbiti nella vena porta e inviati al fegato dove vengono utilizzati come combustibile per produrre energia. I trigliceridi a catena media quindi bypassano lo stadio di lipoproteine nelle pareti intestinali nel fegato. Non circolano nel flusso sanguigno e di conseguenza non vengono immagazzinati nelle cellule lipidiche e non ostruiscono le pareti delle arterie (placche).

Inoltre, questi acidi grassi favoriscono l’assimilazione di altre sostanze nutritive, come il magnesio, il calcio e alcune vitamine del gruppo A, B, D, E, K. Proprio per la struttura dei grassi contenuti, l’olio di cocco è molto stabile, resistente alla perossidazione e all’irrancidimento, a differenza degli oli vegetali che contengono grassi insaturi e polinsaturi che possono ossidarsi e creare radicali liberi in grado di danneggiare cellule e tessuti. L'olio di cocco contiene anche una notevole quantità di acido laurico.

Il nostro organismo converte l'acido laurico in monolaurin, un monogliceride con una forte attività antisettica nei confronti di virus e batteri che possono attaccare le mucose gastroenteriche e quelle del tratto urogenitale, ma anche contro i lieviti e funghi come la candida.

Oltre alle proprietà antimicrobiche, l’olio di cocco è un buon alleato del cuore e della tiroide; è un’ottima fonte energetica per il cervello; rafforza il sistema immunitario; accelera il metabolismo basale, facilitando una fisiologica perdita di peso; è un eccellente ricostituente per la pelle, i capelli e tutti gli annessi cutanei. Può essere una buona alternativa ai classici filtri (creme) solari. Applicato sulla pelle protegge dalle scottature, ma a differenza delle creme solari non blocca i raggi ultravioletti UV necessari alla sintesi dell’importantissima vitamina D. Non solo, per la sua azione emolliente e antinfiammatoria è un ottimo rimedio dopo un’eccessiva esposizione al sole. Ma i suoi benefici sono molteplici. Ve ne voglio indicare alcuni.

Può essere utilizzato come scrub corpo: mescolato in parti uguali con zucchero di canna biologico in un barattolo di vetro e applicato sulla pelle umida prima della doccia o del bagno.

Anche come scrub viso: al posto dello zucchero, miscelatelo con bicarbonato di sodio o farina d'avena. Come antirughe: se applicato localmente, aiuta a ridurre segni e rughe sottili, contribuendo a mantenere i tessuti connettivi forti ed elastici. Come olio da bagno: diventa un ottimo idratante per la pelle secca. Come lozione per la rasatura: applicandone un sottile strato sulla zona da radere.

L'acido laurico contenuto nell'olio servirà anche come antisettico per eventuali taglietti da rasatura. Come dentifricio: miscelato al bicarbonato di sodio, quest’ultimo pulisce delicatamente, mentre l'azione antibatterica dell'olio di cocco può contrastare i batteri nocivi. Un'altra tecnica per la salute orale, finalizzata alla riduzione della placca dentale sono gli sciacqui.

Lo sciacquo con l'olio è una pratica che risale a migliaia di anni fa, ai tempi della medicina ayurvedica. E' sufficiente sciacquare energicamente la bocca con l'olio, proprio come si farebbe con un collutorio, e trattenerlo in bocca per almeno 10 minuti.

Questo processo permette all'olio di attivare la sua azione disinfettante e antisettica contro batteri, virus, funghi e altri detriti. Il momento migliore è al mattino prima della colazione. Una volta fatto, è necessario sputare l'olio e sciacquare la bocca con acqua. Se fatto correttamente, lo sciacquo comporta un notevole vantaggio in quanto la Candida e gli Streptococchi popolano comunemente la cavità orale, così come i germi che possono contribuire all'accumulo di placca e carie.

A prescindere da tutto, la salute del cavo orale è veramente molto importante e contribuisce notevolmente a ridurre il carico tossinico che dalla bocca può infettare il resto del corpo, tramite il flusso sanguigno. Per via della sua attività antimicrobica e anti-virale, può essere un ottimo coadiuvante nel trattamento di varie infezioni.

Otite: un paio di gocce in ciascun canale uditivo. Eruzioni e irritazioni cutanee: applicandolo sulle zone interessate. Infezioni fungine, come il piede d'atleta: miscelandolo con un pò di olio di origano o di olio di tea tree. Punture di insetti, punture di api, herpes labiale: con la stessa miscela descritta sopra.

Emorroidi: per un risultato più efficace aggiungere un po' di olio essenziale di lavanda. Ottimo per la secchezza vaginale. Quest’olio è anche noto per i suoi effetti benefici sui capelli, come balsamo pre-shampoo: massaggiatelo sui capelli asciutti e mantenetelo in posa per almeno un'ora oppure potete lasciarlo agire per un'intera notte, indossando una cuffia. Applicato in questo modo previene l’indebolimento e le doppie punte. E’ anche possibile arricchire la propria dieta con l'olio di cocco sostituendolo magari allo zucchero nella preparazione di dolci fatti in casa. Come condimento nelle insalate o semplicemente assunto a stomaco vuoto al mattino prima della colazione.

E’ ideale per tutti i tipi di cottura, in quanto resiste a temperature molto elevate senza subire deterioramenti, perché ha un punto di fumo molto alto. Naturalmente mi riferisco all’olio di cocco vergine, biologico e spremuto a freddo.

Redazione

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