La chiamano "Fiduciosa incertezza" ed è l'ossimoro più efficace per raccontare lo stato d'animo dei commercianti torinesi. Secondo l'ultima indagine di Ascom Torino e provincia, infatti, una certa vena di ottimismo si sta finalmente facendo strada tra vaccinazioni e stagione estiva ormai in piena corsa.
Ma al tempo stesso, accanto ad alcuni settori come l'abbigliamento che continuano a soffrire (soprattutto per un avvio in chiaroscuro dei saldi), è nettissima la bocciatura per l'amministrazione uscente: 8 negozianti su 10 infatti giudicano negativamente la giunta Appendino.
"Ci sono numeri che sorprendono anche noi, che in alcune voci sono addirittura crudi. Ma è giusto così, visto che si tratta dei numeri della voce dei commercianti e non la posizione dell'Ascom - dice Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino e provincia -. La fiduciosa incertezza è legata ad alcuni segnali positivi, anche se ci mettiamo a confronto con un 2020 di grandissima precarietà e un inizio di 2021 in cui si stava appena riaprendo. Ma il contesto nazionale e internazionale ci rendono un po' più fiduciosi: il presidente Draghi è uno dei punti forti per poter credere nel futuro, con grandi risorse che stanno arrivando e che vanno spese con razionalità e intelligenza. E poi la campagna vaccinale: in Piemonte sta andando bene e quindi speriamo di non dover più tornare in situazioni di lockdown che sarebbero insopportabili per l'economia".
"In questo periodo ci siamo sentiti molto uniti e orgogliosi di essere italiani. E questo ci deve dare la forza e la motivazione per accompagnare questo Paese fuori dalla crisi - prosegue Coppa -: i ventenni del calcio, del tennis, ma anche del cinema ci dicono che c'è una generazione che crede in se stessa e scommette sul futuro del Paese. Sono risultati ottenuti con sacrificio e fatica, con serietà. E hanno dimostrato come fare squadra dia risultati. E poi c'è speranza nella futura amministrazione".
Non mancano però le note stonate: "I consumi non decollano, c'è voglia di turismo, ma ancora mancano le conferme e le certezze. C'è precarietà - continua la presidente dei commercianti cittadini - e ci sono dati preoccupanti sull'occupazione. Il 31 ottobre scade il blocco dei licenziamenti e a fine anno scade la cassa integrazione. E se da un lato le imprese sperano di mantenere i propri collaboratori, dall'altra c'è ancora tutto da vedere. Anche sul fronte del credito, poi, si avvicina la data in cui bisognerà cominciare a restituire. E non per tutti questo sarà semplice".
Torna la fiducia, ma quante aziende resisteranno? Apertura sul Green Pass
Attualmente le aziende del terziario attive a Torino e provincia sono poco meno di 127mila. Ma potrebbe essere una situazione di "congelamento" che nei prossimi mesi potrebbe svelare una diminuzione più marcata delle imprese. Negli ultimi dieci anni se ne sono perse 7416 e anche il turismo, dopo la crescita del passato, ha perso 120 imprese negli ultimi mesi.
Sul fronte della fiducia, però, dopo il calo registrato nel primo trimestre dovuto al lockdown si intravedono i primi segnali della ripresa. Soprattutto la campagna vaccinale soddisfa l'88% delle aziende (erano il 24% ad aprile), ma secondo il 55% però l'emergenza sanitaria non è ancora alle spalle. Il 60% però teme una nuova ondata di contagi il prossimo autunno (21% "molto"), mentre per tornare ai livelli pre-crisi, secondo il 44% delle aziende del terziario, si dovrà attendere almeno il 2022 (il 19% non prima del 2023). Il 23% non prima della fine dell'anno in corso, mentre solo il 14% si sente tornato alla normalità.
A livello turistico, si registra un calo rispetto al passato (fino a 70 punti base in meno rispetto al pre-covid), anche se le attese sono ottimiste per l'attuale stagione turistica, se non ci saranno ulteriori complicazioni e restrizioni. Impossibile non parlare del Green pass: il 69% lo giudica efficace. E la posizione pare meno rigida rispetto a quella espressa ieri da Confesercenti. "Serve senso di responsabilità - commenta Coppa -: tutti noi ci siamo sottoposti al vaccino per evitare future restrizioni e lockdown. La libertà individuale non deve contrastare il bene comune del Paese. Ma bisogna capire se questo vuol dire nuovi controlli e carichi sugli imprenditori dopo l'igienizzazione, il distanziamento dei tavoli e altro ancora. Non si può chiedere sempre alle imprese di far fronte a tutto. Ci sono settori come le discoteche, ma anche gli eventi e gli alberghi che non vedono l'ora di poter riaprire, anche col green pass. Siamo in attesa di capire l'applicazione e a quali condizioni. Non devono gravare sugli imprenditori".
Nulla di nuovo invece sull'occupazione, con timori di peggioramento alla fine dell'estate. Potrebbe incidere lo sblocco dei licenziamenti, ma storicamente le imprese del terziario cercano di trattenere i propri collaboratori.
Non sembra esserci un problema di credito (il 66% ha ottenuto quel che ha chiesto senza ostacoli), anche se la durata temporale tende a peggiorare rispetto al mese di marzo. Il timore è di non riuscire a ripagare nei tempi pattuiti.
Pagella negativa per l'amministrazione uscente
Cresce la fiducia nel governo, soprattutto nel passaggio da Conte a Draghi (si sale dal 18 al 39%), mentre è più severo il giudizio verso la giunta Appendino. Soltanto il 21% giudica soddisfacente il suo operato, soprattutto per quanto riguarda le azioni a sostegno del commercio. Il 79% ha espresso voti da 0 a 5 per quella che sembra una sonora bocciatura.
In particolare, sono le politiche a favore del turismo a lasciare a desiderare (85% di bocciature), mentre fiscalità locale e politiche sociali vengono bocciate dal 69%. "Va anche detto che hanno dovuto affrontare, soprattutto negli ultimi anni, una situazione molto difficile. E forse hanno scontato la gioventù e la poca esperienza", cerca di smorzare Coppa.
Trasporti e infrastrutture, rigenerazione urbana, turismo e politiche di fiscalità locale sono le aree di intervento prioritario che gli imprenditori di Torino chiedono alla prossima amministrazione comunale.
In particolare, migliorare la mobilità pubblica (58%), contrasto all'abusivismo (56%), alleggerimento del carico fiscale (53%) e valorizzazione dei negozi di vicinato (46%), insieme alla rivitalizzazione dei borghi e del centro storico (39%).
“Nonostante una certa propensione positiva, grazie anche alla campagna vaccinale permangono forti timori per la ripresa autunnale, anche se è forte la consapevolezza da parte del terziario su quanto sia importante il turismo, ma anche la presenza di commercio di vicinato anche come presidio sociale. In questo senso, serve una valorizzazione e un riconoscimento – aggiunge Carlo Alberto Carpignano, direttore generale Ascom Confcommercio Torino e provincia -. Tra le questioni più calde le tensioni nei rapporti con le banche, le problematiche dal punto di vista della liquidità e soprattutto il forte tema dell’occupazione con lo sblocco dei licenziamenti. Occorre che il Governo affronti al più presto il tema della riforma del mondo del lavoro, nuovi ammortizzatori sociali e provvedimenti concreti di sostegno a l mondo del Commercio e più in generale di tutto il terziario che ha pagato caramente il costo economico e sociale del Covid”.