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Economia e lavoro | 14 luglio 2021, 16:41

Fiepet-Confesercenti all'attacco: “No al green pass per i locali, la situazione attuale non lo richiede”

Il presidente di Confesercenti Torino e presidente nazionale di Fiepet, Giancarlo Banchieri: "Lasciateci prendere fiato, dopo mesi di chiusure e zona rossa"

tavolo ristorante

Fiepet-Confesercenti all'attacco: “No al green pass per i locali, la situazione attuale non lo richiede”

Abbiamo ripreso a lavorare da un mese, lasciateci prendere respiro”. Così Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino e presidente nazionale di Fiepet, la federazione di pubblici esercizi di Confesercenti, commenta l’ipotesi di un green pass ‘alla francese’ ovvero per frequentare bar, ristoranti, treni o aerei, ovvero tutti i luoghi di socialità, come deciso in Francia dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron a partire da agosto per contrastare la variante Delta del Covid.

"Contagi bassissimi, non stravolgiamo la situazione"

Siamo in piena estate e si vive all’aperto, anche le norme che hanno consentito di allargare gli spazi all’aperto fanno sì che la maggior parte dei locali viva all’esterno e quindi – ha sottolineato Banchieri – con un rischio di contagio basso o bassissimo, anche i dati delle ospedalizzazioni non sono lontanamente paragonabili a quelli di aprile e ci confortano. Secondo noi è prematuro in questa fase stravolgere una situazione che tutto sommato è abbastanza sotto controllo, con comportamenti responsabili, rispettando le regole, si può andare avanti in questo modo”.

L’accesso con il green pass che potrebbe evitare nuove chiusure del settore ristorazione sarebbe anche di non facile attuazione. Che cosa comporterebbe? – si è interrogato il presidente Banchieri – che un ristoratore o un barista si dovrebbe mettere ad accertare un dato personale o si dovrebbe fidare di quello che dice un cliente? La vedo difficile”.

Da pensare in caso di ritorno in zona arancione o rossa

Noi riteniamo che in questa fase non sia necessario il green pass peri localise invece i dati dovessero peggiorare e magari si dovesse ricorrere a zone arancioni o rosse, allora sì che andrebbe preso in considerazione. Noi comunque speriamo che non sarà mai necessario”, ha concluso Banchieri.

comunicato stampa

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