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Attualità | 27 novembre 2021, 11:37

La lotta contra la violenza sulle donne inizia a scuola

Il Liceo Scientifico Volta ha messo in atto una serie di iniziative ed una grande istallazione su via Juvarra per coinvolgere e sensibilizzare tutti

insegnanti del Liceo Scientifico Volta

La lotta contra la violenza sulle donne inizia a scuola: le iniziative del liceo Volta

Per bloccare davvero la violenza sulle donne ed ottenere un reale cambiamento nella nostra società, che non guardi solo all’emergenza ma alla costruzione di nuovi valori ed equilibri è necessario puntare sull’educazione e questo lo sanno bene gli insegnanti del Liceo Scientifico Volta di Torino, che ancora una volta hanno scelto di scommettere sui loro studenti. E lo hanno fattoo dedicando un’intera settimana alla riflessione sulla violenza sulle donne attraverso assemblee, team working ed un flash mob che ha coinvolto, oltre ai ragazzi, tutto il personale della scuola, che il 25 novembre ha indossato qualcosa di rosso, colore simbolo della giornata.

"Si tratta di un problema - spiega la prof.ssa Bononi, una delle due promotrici dell’iniziativa - che riguarda tutti e non solo le donne e dunque è ora che ognuno ne prenda coscienza e  si attivi. L’obiettivo che ci siamo prefissi è stato quello di ridare identità e dignità a quelle vittime che diversamente rischierebbero di rimanere, nell’immaginario comune solo dei numeri o dei nomi. Vogliamo umanizzare tutte quelle donne, addirittura 54 che sono morte solo nell’arco del 2021, attribuendo loro un volto ed una storia. Cercheremo di andare contro corrente restituendo complessità ad un fenomeno che troppo spesso si rischia di banalizzare".

Il percorso che ha visto coinvolti gli studenti del liceo è cominciato lunedì 22 ed è  proseguito martedì con delle assemblee durante le quali ad ogni classe è stata assegnata una donna vittima di femminicidio. I ragazzi dopo averne letto la storia e aver riflettuto sulla sua vicenda hanno affisso fuori dall’aula il suo nome in rosso e individuato un oggetto che la rappresenti e che successivamente a casa è stato colorato di rosso con una bomboletta spray di colore acrilico. 

Gli oggetti riportati a scuola sono stati utilizzati per realizzare una grande istallazione su tutti e quattro i piani della parete che da su via Juvarra. "L’idea - ha spiegato la prof.ssa Stefania Suma, ideatrice di questa vera e propria opera a cielo aperto - è quello di lasciare un segno all’esterno delle iniziative che si sono svolte all’interno della scuola. Abbiamo pensato di sospendere fuori dall’Istituto oggetti rossi che possano anche lasciare un messaggio positivo di una femminilità, di donne che trovano il tempo per se stesse. Penzoleranno libri, una tazzina di caffè, il mascara, lo smalto, la scarpa rossa da tango, la racchetta, la borsetta l’agendina, insomma, tutti oggetti che parlano di donne che nella loro quotidianità sono impegnate a 360 gradi come madri, come lavoratrici o studentesse".

Utilizzati anche una Barbie "perché purtroppo tra le vittime c’è una bambina e dei peluches perché alcune delle vittime sono giovanissime ammazzate barbaramente dai fidanzati che poco prima avevano regalato loro magari proprio dei pupazzi", ha proseguito la docente.  "Tutti oggetti insomma che rimandano alla cura del proprio tempo ed all’importanza di non annientarsi dietro un uomo Si deve affermare l’idea che se si accetta il primo sfogo verbale e poi ancora lo schiaffo,  non si farà in tempo a rifiutare la coltellata. Se invece si riesce a trovare il tempo per non smettere di leggere un libro, di  uscire con le amiche, di prendersi il proprio spazio, magari sarà più facile trovare il tempo anche per salvarsi", ha concluso la prof.ssa Suma.

Maria La Calce

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