Un "buco" di quasi il 15% da recuperare, in un anno che si spera irripetibile. Il Piemonte non smette di guardare a Oriente e nonostante le difficoltà dell'export nel 2020 il mirino resta puntato sui cosiddetti "Paesi Asean", ovvero Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Singapore, Thailandia e Vietnam. Territori con cui lo scorso anno si sono scambiati beni per 1,2 miliardi di euro. L'iniziativa, organizzata dalla Camera di Commercio di Torino, è supportata dall'Università di Torino e partner come Intesa Sanpaolo.
I primi mesi del 2021 promettono bene, visto che il semestre di apertura ha fatto registrare un +20,9% soprattutto grazie ad alimentari, apparecchi elettrici e macchinari. E a Torino si vuole battere il ferro.
L'occasione è la seconda edizione dei ToAsean business days, forum che raccoglie aziende torinesi e piemontesi mettendole a confronto con i potenziali partner del Sud Est asiatico.
Gallina: "L'Asean rappresenta la quinta economia del mondo"
"Ci sono forti basi di collaborazione con il nostro territorio - dice Dario Gallina, presidente della Camera di Commercio di Torino - e ci sono molte occasioni di incontro, vista la grande presenza di piccole e medie imprese in entrambi i territori. Anche a dicembre e gennaio ci saranno intensi rapporti di B2B, anche in collegamento digitale. L'Asean rappresenta la quinta economia del mondo e la terza più grande in Asia e Torino ha ancora grandi margini di crescita in questi mercati".
L'intervento di Romano Prodi al ToAsean
Lo Russo: "Abbiamo istituzioni eccellenti"
E il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, aggiunge: "Abbiamo istituzioni eccellenti che possono, insieme alle aziende, portare avanti innovazione anche in settori tradizionali come l'auto. Ma la differenziazione sta procedendo in altri comparti come cibo di alta qualità, biomedicale e aerospazio".
Tra le sfide, "c'è senza dubbio la lotta al cambiamento climatico e la lotta al Covid. E anche la nostra città è in prima fila".
Geuna: "Occasione di sviluppo per le nostre imprese"
Su questo filone lo stesso rettore di UniTo, Stefano Geuna, sottolinea come "il business non può essere lasciato a se stesso di fronte alle sfide della globalizzazione. Ci sono interessi di ricerca altamente qualificati in questo campo e rappresentano un'occasione di sviluppo per le nostre imprese".