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Politica | 21 dicembre 2021, 12:36

Gru crollata, Cirio: "Piangere non basta più, servono atti concreti per garantire la sicurezza sul lavoro"

Il governatore: "Torino e il Piemonte non possono essere una delle sedi dell'intelligenza artificiale se accanto non abbiamo le regole basilari della sicurezza". E il Consiglio regionale osserva un minuto si silenzio in ricordo delle vittime

Il crollo della gru in via Genova

Il crollo della gru in via Genova

 

"Quando una persona muore lavorando orgogliosamente, un paese si deve fare delle domande. Piangere non basta più". Lo ha detto il Presidente della Regione Alberto Cirio commentando il terribile incidente di via Genova costato la vita a tre operai che lavoravano nel cantiere dove sabato è crollata la gru.

Cirio chiede "atti concreti per garantire la sicurezza sul lavoro". "Non si può morire lavorando - ha detto ai microfoni di Rai News - Un paese cresce davvero se accanto ai soldi del pnrr di cui parliamo ogni giorno mette la crescita dei valori. E i valori della vita sono i più importanti".

"La tragedia della gru - ha concluso il governatore - ha sconvolto una regione che piange ancora le vittime del Mottarone e della Thyssen. Abbiamo pianto come persone e come istituzioni, ma piangere non basta più. Torino e il Piemonte non possono essere una delle sedi dell'intelligenza artificiale se accanto non abbiamo le regole basilari della sicurezza".

Intanto questa mattina, all'inizio della seduta, il Consiglio regionale del Piemonte ha ricordato le tre vittime. "Quanto accaduto in via Genova - ha spiegato il presidente Stefano Allasia - conferma che è necessario intensificare i controlli. Troppo spesso purtroppo la sicurezza, la prevenzione, la formazione sono considerati costi e impedimenti di cui fare a meno. Le vittime sui luoghi di lavoro, in Piemonte come in Italia, hanno raggiunto livelli inaccettabili per un paese moderno e civile". "Il nostro pensiero - ha concluso - va alle famiglie di Filippo Falotico, Roberto Peretto e Marco Pozzetti che hanno perso la vita, e ai feriti, comprendendo che nulla può alleviare un dolore così grande".

redazione

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