Stefano Allasia, della Lega, è stato riconfermato alla presidenza del Consiglio regionale del Piemonte. Questo l'esito del voto espresso oggi dall'Assemblea legislativa, riunita da remoto per il rinnovo di metà mandato dell'Ufficio di Presidenza. "L’impegno principale per questa seconda parte di mandato", ha commentato Allasia, "sarà quello di lavorare per un rinnovo sia dello Statuto regionale, sia del Regolamento consiliare".
Allasia ha ottenuto 29 voti. Ci sono state anche 16 schede bianche. Polemiche all'interno della maggioranza: Fratelli d'Italia, infatti, come aveva annunciato il capogruppo Paolo Bongioanni, non ha partecipato al voto. "I nostri alleati, Lega e Forza Italia", ha spiegato Bongioanni, "non hanno voluto riconoscere la presenza del loro alleato nell'Ufficio di presidenza: è l'unico caso in Italia". Il capogruppo di FdI ha poi definito Cirio "un opossum, quell'animale che di fronte a un problema si finge morto". E ha annunciato che "se la votazione sarà fatta, non potrà non avere conseguenze".
“Il duro intervento di Bongioanni", ha commentato il presidente del gruppo PD Raffaele Gallo. "dimostra chiaramente che la Maggioranza che sostiene il Presidente Cirio è esplosa". "Mentre Fratelli d’Italia minaccia l’appoggio esterno - ha invece picchiato duro Marco Grimaldi di LuV -, Cirio, come dice Bongioanni, fa l’opossum: si finge morto e tratta il rimpasto. Nelle scorse settimane Tele Cirio ha continuato a fare conferenze stampa mentre ardevano i conflitti degli alleati e di tutto hanno fatto le spese i piemontesi. Oggi la maggioranza è esplosa e il Presidente sembra pronto a concedere davvero troppo a Fratelli d’Italia per incollare i cocci".
Come vicepresidenti sono stati invece votati Franco Graglia (FI), riconfermato, e Daniele Valle (Pd), che invece prende il posto di Mauro Salizzoni. Come consiglieri segretari sono invece stati riconfermati Gianluca Gavazza e Michele Mosca, mentre Ivano Martinetti prende il posto di Giorgio Bertola. Proprio il Movimento 4 Ottobre ha voluto commentare: "Dopo aver svolto il suo ruolo in Ufficio di Presidenza con serietà, impegno, grandissima competenza e rispetto verso le istituzioni e verso tutte le persone che nell’istituzione ci lavorano, il nostro Giorgio Bertola ha dovuto cedere il posto per permettere che il gioco d'incastro voluto dai partiti di minoranza ed opposizione facesse comodo a tutti". Soddisfazione, invece, nel Movimento 5 Stelle: "Il voto per il rinnovo dell'Ufficio di presidenza ha messo in luce la spaccatura presente in maggioranza. Nessun motivo ideale alla base della contesa, ma solo una guerra di posizionamento e di poltrone. Auguriamo però il meglio al nostro Martinetti, certi che saprà difendere le istanze dei cittadini e del territorio".
Ancora Gallo ha voluto ringraziare Salizzoni "per l'impegno profuso in questi anni e per il lavoro portato avanti nell’Ufficio di Presidenza", e Valle, "al quale formulo i migliori auguri per il nuovo incarico che, sono certo, affronterà con la determinazione e la grinta che lo contraddistinguono". "Esprimo la mia personale soddisfazione e quella di tutto il nostro Gruppo consiliare per la rielezione del nostro consigliere Franco Graglia", ha invece commentato il capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola insieme alla vicecapogruppo azzurra Alessandro Biletta. "Ora il Piemonte vede rigarantita la piena agibilità istituzionale rallentata da troppe discussioni ed eccessivi personalismi".
"La conferma del nostro Allasia alla presidenza e di Michele Mosca e Gianluca Gavazza a consiglieri segretari è la dimostrazione della forza e dell’unità del gruppo della Lega e di tutti i suoi 23 consiglieri", ha invece dichiarato il capogruppo leghista Alberto Preioni. "Il nostro ringraziamento va anche agli amici di Forza Italia, che ancora una volta si confermano alleati affidabili e con una profonda cultura di governo. La non partecipazione al voto del gruppo di Fratelli d’Italia – che ci stupisce e ci dispiace – appare invece come la débâcle di un partito che qui – come a Roma, come altrove – dimostra di avere più a cuore le solitarie prove muscolari rispetto al vincolo di lealtà nei confronti della maggioranza indicata dai piemontesi".