Ci si è talmente abituati a giocare per due anni senza pubblico, che staserà sarà una sensazione speciale tornare a vivere il derby allo Stadium con il pubblico sugli spalti. Le tribune saranno gremite solo al 50%, tra un mese la capienza sarebbe stata certamente maggiore ma se pensiamo che a gennaio per alcune settimane si era tornati a quota 5 mila persone, nel momento più delicato della pandemia, si può vedere il bicchiere mezzo pieno.
Di venerdì sera, come l'ultima volta
Il ritorno del tifo e dei colori sugli spalti per la stracittadina in realtà era avvenuto già il 2 ottobre all'Olimpico, quando la Juve si impose nel finale grazie ad un gran gol di Locatelli, alla Continassa invece non capitava dal 3 maggio 2019.
Per un curioso scherzo del calendario, anche allora si giocava di venerdì alle 20.45, come stasera, perché il giorno seguente il Toro doveva onorare il settantesimo anniversario della tragedia di Superga. Finì 1-1, con Cristiano Ronaldo nel finale a replicare alla rete di Lukic, che aveva fatto sognare ai tifosi granata un successo in casa dei cugini che manda dal lontano 1995.
Poi il 4 luglio 2020, già in pandemia, solo gli addetti ai lavori videro dalle tribune dello Stadium il 4-1 bianconero, così come il 5 dicembre dello stesso anno si giocò senza il conforto del pubblico la stracittadina vinta in rimonta dalla Juve nel quarto d'ora finale, grazie ai gol di Mckennie e Bonucci.
Primo per Vlahovic, ultimo per Belotti?
Il derby di oggi, 18 febbraio 2022, sarà il primo per Dusan Vlahovic, il formidabile attaccante acquistato dalla Signora a gennaio che promette di diventare il suo sposo per almeno un decennio di gol e di successi. Potrebbe essere invece l'ultimo per Andrea Belotti, che in carriera ha castigato più di una volta Madama. Il suo contratto con il Toro scade a giugno e tira aria di divorzio.
Ma prima di lasciare i colori granata (per il Milan?) il Gallo vuole cantare ancora e una rete nel derby, dove è annunciato titolare dopo una lunga assenza, sarebbe il modo migliore di congedarsi da quei tifosi che per anni lo hanno eletto a idolo di una squadra priva da tempo di giocatori bandiera.