"Abbiamo due stabilimenti in Russia, il principale dei quali si trova a Kaluga. Siamo in costante contatto con i nostri dirigenti e i nostri dipendenti. Lo stato d'animo è di incredulità. Nessuno pensava potesse davvero andare a finire così". Il racconto è di Enrico Maria Rosso, amministratore delegato di HTL fitting Italia e nel board del Gruppo che ha 9 stabilimenti in tutto il mondo, Russia compresa.
I lavoratori sono circa 100, tra le due fabbriche. "Per ora tutto appare tranquillo, in azienda. Ma certo non ci si può credere. Sappiamo che il popolo russo stesso sta manifestando contrarietà, a Mosca come a San Pietroburgo, anche se la Polizia sta controllando queste manifestazioni".
Per l'azienda, ora, il dubbio riguarda le sanzioni. "Noi assembliamo gomme per Volkswagen e Mitsubishi e in futuro bisognerà capire se ci saranno dei blocchi produttivi. Molto dipenderà dall'impatto delle decisioni di Nato ed Europa, ma anche da come si comporteranno i gruppi multinazionali. La paura di un'escalation, non solo economica, è forte".
Intanto continuano i contatti, febbrili. "Sono sconcertati e increduli. Ma i problemi e le paure riguardano anche altre zone. Abbiamo uno stabilimento anche in Polonia e, a seguito di una bassissima disoccupazione, abbiamo assunto lavoratori dall'Ucraina che, quotidianamente, raggiungono lo stabilimento in bus. Ora sono spaventati, temono di non poter espatriare per non passare per disertori, soprattutto con la legge marziale in atto".