Contento a metà. E' lo stato d'animo di Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, in vista della fine dello stato d'emergenza Covid in Italia. Se da una parte il Governatore si definisce "evidentemente contento per il decreto che sancisce la fine di un certo tipo d'emergenza", la preoccupazione che si abbassi troppo l'attenzione è concreta.
"Non deve finire l'emergenza dell'attenzione: noi continuiamo a investire sulla campagna delle vaccinazioni, è evidente che il numero delle vaccinazioni è inferiore perché stiamo facendo i richiami e le terze dosi a quelli che avevano aderito più tardi e che quindi erano in ritardo rispetto al resto della popolazione" ha continuato Cirio. "E' altrettanto evidente - ha proseguito il Governatore - che con il venir meno delle limitazioni e delle restrizioni, coloro che non hanno aderito avranno meno stimoli nell'aderire". Ecco perché, secondo il presidente della Regione, la guardia deve rimanere alta.
"Se il vaccino si è dimostrato estremamente efficace nel dare la corazza, nel prevenire le conseguenze negative più gravi nelle persone positive al Covid, dall'altra parte i numeri ci dicono che chi non si vaccina continua a rischiare la vita e continua a essere una esigenza da tenere in considerazione dal sistema sanitario, perché evidentemente sono persone che possono aggravarsi e venire ricoverate", ha affermato Cirio.
La paura del Covid farà sì che il Dirmei della Regione Piemonte continuerà a essere operativo: "Io continuerò tutti i lunedì come faccio ormai da due anni ad esser lì con i miei assessori e i rappresentanti della sanità piemontese per monitorare e seguire questa fase, non si può pensare di spegnere un interruttore. Si deve pensare di accompagnare alla normativa con le dovute attenzioni", ha concluso Cirio.