Anche se l'automobile esiste da circa 140 anni, alzi la mano chi sa da quanto tempo, invece, sul parabrezza compare il tagliandino della RCA obbligatoria, l'assicurazione che tutti devono stipulare per poter circolare regolarmente nelle strade.
La risposta è "solo" 50. Un traguardo, però, che porta con sé comunque qualcosa di storico e che sarà celebrato domani, a partire dalle 14, presso il Museo dell'Automobile di Torino in occasione del convegno “50 anni di RCA obbligatoria. La riforma possibile tra mutualità e consulenza” organizzato dal Sindacato nazionale agenti di assicurazione (SNA) con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città di Torino e della Confconsumatori.
Si tratta di un evento inserito all'interno degli appuntamenti collegati all’87esimo Comitato Centrale del Sindacato, al quale i dirigenti nazionali e locali daranno vita il giorno successivo nella stessa location e sarà dedicato ad affrontare i temi di maggiore interesse sociale riguardanti il mercato della responsabilità civile auto.
Tanti gli ospiti attesi: dal governatore del Piemonte, Alberto Cirio al sindaco di Torino Stefano Lo Russo, dal senatore Andrea De Bertoldi, segretario della 6a Commissione permanente Finanze e Tesoro del Senato alla presidentessa della Confconsumatori Mara Colla e l’avvocato Gianluigi Malandrino consulente dello SNA. Tra gli altri è prevista la partecipazione di Massimo Ferrero, responsabile della Direzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, di Sonia Monteleone di Confconsumatori, dell’avvocato Annamaria Patisso di Adusbef e del viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin.
Il convegno, spiega il presidente dello Sna Claudio Demozzi, rappresenta “un’occasione importante per affrontare temi di grande attualità come il multipreventivatore Ivass, affinché non si trasformi nell’ennesimo gravame burocratico a carico degli agenti di assicurazione. Sono certo – ha aggiunto Demozzi – che i relatori riserveranno inoltre particolare attenzione anche alla necessità di riformare la procedura liquidativa dell’indennizzo diretto che a sedici anni dalla sua introduzione dimostra tutti i propri limiti e alla nuova figura dell’arbitro assicurativo pensata per risolvere le controversie tra clienti e compagnie”.