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Economia e lavoro | 28 aprile 2022, 19:53

Tav, completati in Francia i primi 10,5 km del tunnel di base

Virano (Telt): "Storicamente nei primi trafori si avevano decine di morti per chilometro, oggi la curva tende a zero e allo zero assoluto bisogna arrivare"

tunnel di base in francia

Tav, completati in Francia i primi 10,5 km del tunnel di base

Oggi a Saint-Martin-la-Porte in Francia è stato completato lo scavo dei primi 10,5 km del tunnel di base della Torino-Lione.

Nella tarda mattinata, con una cerimonia alla presenza di Hubert Du Mesnil e Mario Virano, rispettivamente presidente e direttore generale di Telt, è stato abbattuto all'interno della galleria l'ultima parete di roccia che congiunge i 9 chilometri scavati dalla fresa e l'ultimo chilometro e mezzo realizzato con metodo tradizionale. E' stata questa la parte più complessa, in uno dei punti più delicati della montagna tra Francia e Italia per la presenza di una lunga faglia carbonifera.

Oltre mille persone impegnate nei cantieri dell'opera

Parallelamente sono iniziati i lavori, assegnati nel luglio dell’anno scorso, per completare il tratto francese del tunnel in cui passeranno i treniad oggi sono oltre 1.000 le persone impegnate nei 10 cantieri dell’opera attivi nei due Paesi, compreso quello di Chiomonte in Valle di Susa"Nel 2019 abbiamo celebrato il successo della tecnologia, oggi festeggiamo il lavoro umano, fatto da persone che hanno gestito direttamente una situazione estremamente complicata e difficile in sicurezza", ha sottolineato Virano. "Un lavoro molto delicato è finito, d'ora in avanti - ha detto Virano - si sommeranno molteplici interventi. A regime avremo 7 frese e 4.000 persone in azione, il che comporterà molti problemi, di coordinamento e anche di sicurezza. Abbiamo così pensato di lanciare un vero e proprio programma che mette insieme formazione, organizzazione e tecnologia attingendo alle migliori esperienze internazionali per la sicurezza sul lavoro. Metteremo in campo tutto ciò che umanamente è possibile per l'obiettivo della mortalità zero".

Virano (Telt): "Obiettivo zero morti"

"Storicamente nei primi trafori - ha ricordato Virano - si avevano decine di morti per chilometro, oggi la curva tende a zero: siamo tra 0,09 e 0,06, ma il numero deve tendere a zero senza virgole, questo è il nostro obiettivo". Questo momento di passaggio coincide con la Giornata Mondiale della Sicurezza sul lavoro, che TELT ha scelto per presentare Mission-S (Missione Sicurezza), il programma che insieme alle imprese attive sui cantieri rafforza il presidio della sicurezza dei lavoratori della sezione transfrontaliera.

Nei prossimi anni i cantieri vedranno al lavoro oltre 4.000 persone ed è fondamentale impostare ora una rigorosa strategia della sicurezza che coinvolga tutti i livelli della catena produttiva. L’assunto di partenza è che la sicurezza può essere garantita al massimo solo se diventa una responsabilità condivisa, una dimensione in cui ognuno deve fare la propria parte per il bene di tutti.

L’asticella è alta: ridurre al minimo gli infortuni sul lavoro e azzerare gli incidenti gravi/mortali. Un obiettivo ambizioso ma raggiungibile. Per raggiungere questa meta il promotore pubblico mette in campo, insieme alle imprese, tutti gli strumenti più all’avanguardia disponibili in termini di formazione, metodologie e tecnologie attingendo alle migliori esperienze del mondo in ogni settore.

Una cultura comune

Il primo step è stato inserire un alto presidio della sicurezza come criterio importante già nei documenti di gara degli appalti dell’opera. La risposta tecnico organizzativa, la propensione all’innovazione e l’attenzione verso le persone che lavoreranno nella fase di realizzazione è diventato oggetto di valutazione e concorre alla scelta delle società appaltatrici. A suggellare questo impegno al momento dell’attribuzione del contratto le società sottoscrivono con TELT il “Patto di sostenibilità e integrità delle Imprese della Torino Lione”, che comporta il coinvolgimento di tutti gli attori che operano nei cantieri (Committenza, Direzione Lavori, Coordinatori della sicurezza, imprese, sub-appaltatori e lavoratori autonomi) nella condivisione e nel perseguimento degli stessi obiettivi. Sulla scorta delle buone pratiche internazionali si lavora a un meccanismo di incentivi con un sistema premiante per i soggetti che ogni anno si distinguono nell’ambito sicurezza, incentivando le imprese a fare sempre meglio.

Cantieri smart e sicurezza

Per realizzare il tunnel più lungo d’Europa i cantieri devono essere 4.0 con software in grado di condividere e gestire i processi di sicurezza. Per questo l’obiettivo è arrivare a integrare sempre di più i diversi sistemi informatici per il controllo da remoto (accessi, movimentazioni di materiali e persone, ecc.) nonché un monitoraggio continuo degli ambienti di lavoro. Questo parallelamente a un confronto costante di procedure, best practice e performance con altri committenti internazionali impegnati in opere analoghe o che hanno una lunga esperienza in attività ad alta complessità.

Formazione continua

Un passo fondamentale è aumentare la percezione dei rischi da parte di tutti i soggetti coinvolti: dipendenti, dirigenti, rappresentanti dei lavoratori, tutti devono essere informati sui rischi potenziali e sui pericoli del cantiere. Oltre alla formazione continua dei propri dipendenti sui temi della salute e della sicurezza nei vari ambiti operativi, è stato messo in campo un monitoraggio costante degli avvenimenti sui cantieri, strumento che permette di intervenire tempestivamente nelle situazioni di criticità con azioni di approfondimento, richiamo e indirizzo verso i fornitori. Inoltre partendo dall’assunto che ogni infortunio o incidente non è quasi mai frutto del caso o della fatalità, ma di cause piccole o grandi la cui combinazione può generarlo, diventa fondamentale poter conoscere i nessi di causalità per poter bloccare preventivamente la catena che porta all’evento.

La Tav sta finalmente prendendo forma: una parte consistente del tunnel è già stata realizzata e l’avanzamento dei lavori procede in maniera ottimale. E ora necessario, per recuperare il tempo perduto, accelerare per realizzare la parte del tunnel sul territorio italiano e, soprattutto, per finanziare e avviare i lavori anche per la tratta nazionale tra Bussoleno e l'Interporto di Torino”: è quanto dichiara Davide Gariglio, capogruppo Pd in Commissione Trasporti.

redazione

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