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Sanità | 04 agosto 2022, 17:29

"Città della Salute, mancano i 7 milioni contro le liste d'attesa". Esposto in procura dei medici. L'azienda: "Da tempo stiamo approfondendo"

Le sigle Anaao Assomed, Cimo e Aaroi hanno chiesto che venga fatta luce. La Direzione: "Criticità risalenti al 2012 su intramoenia e Fondo Balduzzi"

corridoio di ospedale

Esposto in procura sul destino di 7 milioni che avrebbero dovuto abbattere le liste d'attesa

Sette milioni di euro che sarebbero serviti ad abbattere le liste d'attesa nella sanità torinese, ma che non si trovano più. Ecco perché i sindacati medici (Anaao assomed, Cimo e Aaroi) hanno deciso di rivolgersi alla procura depositando un esposto "per identificare le eventuali responsabilità". 
Succede alla Città della Salute di Torino, ma l'azienda replica di essere a conoscenza. "La Direzione aziendale sta effettuando da mesi gli approfondimenti necessari per superare  criticità amministrativo gestionali risalenti al 2012 e protrattesi negli anni a seguire. Tali criticità hanno generato delle incongruenze in merito alla gestione contabile dell'attività intramoenia ed alla costituzione del Fondo Balduzzi".
E aggiunge: "Sono già stati adottati gli atti necessari ad avviare il processo di regolarizzazione amministrativa".

Tra intramoenia e decreto Balduzzi

A generare il tutto, la scoperta da parte dei sindacati medici dell'esistenza di un ammanco di quelle (consistenti) risorse che avrebbero dovuto contribuire all'abbattimento delle liste d’attesa e agli interventi di prevenzione. "Le cifre dovevano essere accantonate dall'azienda a partire dalle somme pagate per l’intramoenia dei medici dipendenti, ma una parte di questi soldi è stata destinata ad altre attività ed un’altra parte non è mai stata chiesta agli utenti. Questo in violazione di un esplicito accordo firmato con i sindacati dei medici e ancora oggi colpevolmente disapplicato". 

E' stato il cosiddetto decreto Balduzzi (ministro della Salute dal 2011 al 2013) a inserire, tra le numerose trattenute sulla cifra pagata dai pazienti per una visita in intramoenia, una somma pari al 5% a partire dal compenso del libero professionista da vincolare ad interventi di prevenzione o di riduzione delle liste di attesa. "Apprendiamo invece che l'azienda ha destinato questo 5%, in parte ad altre attività ed in parte ha omesso di aggiungerla all'onorario da pagare al medico, determinando un progressivo ammanco di somme (oltre 7 milioni di euro) che sarebbero dovute servire per la riduzione delle liste di attesa". 

 

Un anno per una spirometria alle Molinette

Intanto le liste d'attesa restano di attualità. "Alle Molinette, per una spirometria si attende circa 1 anno, per un’ecografia della mammella ben 225 giorni: questi soldi sarebbero serviti per ridurre attese inaccettabili - dicono i sindacati medici -. Per questo chiediamo chiarezza: perché le cifre non sono state accantonate? Perché ai sindacati non sono mai stati forniti i dati riguardanti questo accantonamento? Di chi è la responsabilità? Che utilizzo ne è stato fatto?".  

 

La replica dell'azienda sanitaria

Non si è fatta attendere la replica della Città della Salute. Che ha confermato di essere a conoscenza della situazione. Ma anche di essere già impegnata nella soluzione del problema. "La Direzione aziendale sta effettuando da mesi gli approfondimenti necessari per superare criticità amministrativo gestionali risalenti al 2012 e protrattesi negli anni a seguire. Tali criticità hanno generato delle incongruenze in merito alla gestione contabile dell'attività intramoenia ed alla costituzione del Fondo Balduzzi. A tal proposito sono già stati adottati gli atti necessari ad avviare il processo di regolarizzazione amministrativa. Sulle modalità di ricostituzione delle risorse non è possibile entrare nel dettaglio, essendo in corso da tempo una indagine della Procura della Corte dei conti, con la quale l'Azienda sta fattivamente collaborando. L'Azienda è in prima linea sul tema delle liste di attesa ed il Fondo Balduzzi è, infatti, già stato utilizzato nel 2021 per finanziare i progetti messi in atto per il recupero delle prestazioni".

Massimiliano Sciullo

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