Nuovi fogli di via dalla città della durata di un anno sono stati emessi dal Questore di Torino nei confronti degli attivisti torinesi di Extinction Rebellion.
Le nuove misure si vanno a sommare ai cinque fogli di via già notificati e alle 22 denunce penali fatte alle persone presenti in Piazza Castello il 25 luglio, quando due attiviste del nodo torinese di Extinction Rebellion erano salite con una scala sul balcone del palazzo della Regione Piemonte, per appendere uno striscione con scritto “Benvenuti nella crisi climatica. Siccità: è solo l’inizio”.
Un’azione per denunciare il grave stato di crisi idrica che l’Italia intera sta affrontando ormai da mesi.
Quella mattina, tutte le persone presenti in piazza hanno ricevuto una denuncia penale per invasione di edifici o terreni e manifestazione non preavvisata.
“Io quel giorno sono stato tutta la mattina in Piazza Castello a fare foto. Non ho fatto altro” racconta Roberto, una delle persone denunciate. “Nonostante questo, mi hanno notificato una denuncia penale per Invasione della Regione Piemonte”. Come Roberto, altre 21 persone si trovano attualmente nella stessa identica situazione.
“Queste misure sono totalmente illegittime, perché la maggior parte di noi vive, studia e lavora a Torino” ribadisce Alessio, costretto a rientrare a Roma, città in cui vive la sua famiglia. “Io ho perso il lavoro a causa di un foglio di via che il Questore sapeva benissimo di non poter notificare. Chi mi ripagherà per tutti i danni subiti?”.
Il pomeriggio del 25 luglio, infatti, dopo aver ribadito più volte l’illegittimità dei fogli di via a tutte le forze dell’ordine presenti in piazza, gli attivisti avevano immediatamente trasmesso istanza di riesame al Questore, per chiederne la revoca. Tuttavia dalla prima settimana di agosto nuovi fogli di via stanno arrivando ad altre persone che erano in piazza quel giorno. “Il 5 agosto ho ricevuto una chiamata dalla Questura di Bologna, città in cui vive la mia famiglia, per dirmi che sarei dovuta rientrare entro 24 ore a Bologna, in modo da ricevere la notifica del foglio di via da Torino”, racconta Noemi. “Ho dovuto lasciare tutto da un giorno all’altro. Oggi non so se potrò tornare a vivere nella città in cui ho un affitto, in cui studio e in cui avrei dovuto iniziare un nuovo lavoro a partire da Settembre”. Tra gli attivisti denunciati il 25 luglio, ne rimangono altri non sono residenti a Torino e gli attivisti sono preoccupati che anche loro saranno colpiti da un provvedimento.
"Nelle prossime settimane in attesa di avere aggiornamenti sulle indagini preliminari per le 22 denunce, 15 cittadini procederanno con un ricorso di massa al TAR di Torino, la cui procedura costerà 500 euro a persona.
“Gli attivisti per il clima sono talvolta dipinti come pericolosi radicali - commenta il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres -. Ma i veri radicali pericolosi sono i Paesi che stanno aumentando la produzione di combustibili fossili” .