In una stagione concertistica come quella dell’Unione Musicale di Torino che mette al centro la qualità, il Quartetto Belcea è una punta di diamante.
Formazione cameristica tra le più apprezzate sulla scena internazionale per la raffinatezza e l’intensità espressiva delle interpretazioni, il Quartetto Belcea ritorna sul palcoscenico dell’Unione Musicale mercoledì 30 novembre (Conservatorio, ore 20.30).
Fondato al Royal College of Music di Londra nel 1994, il Belcea risiede in Gran Bretagna e trova fin dall’origine la propria cifra distintiva nell’incontro di diverse influenze e tradizioni musicali riunite efficacemente in un linguaggio omogeneo, raffinato ed espressivo. La violinista rumena Corina Belcea e il violista polacco Krzysztof Chorzelski, i fondatori, sono infatti affiancati dai francesi Axel Schacher al violino (sostituito per questo concerto da Sébastien Surel) e Antoine Lederlin al violoncello, il cui arrivo ha rinnovato e rinvigorito l’identità del gruppo.
A questo proposito il violista Krzysztof Chorzelski ha raccontato: «Nel nostro Quartetto abbiamo un forte legame reciproco, ci rafforziamo a vicenda e le dinamiche interne al gruppo condizionano le interpretazioni. […] I membri provengono da paesi, scuole e tradizioni diverse. Credo che questa varietà sia diventata uno dei nostri punti di forza. Da quando abbiamo iniziato a lavorare insieme la qualità del suono e la varietà di colori ed espressioni si è molto ampliata. Io e Corina abbiamo il temperamento focoso degli est-europei, il nostro modo di suonare è guidato dalla nostra passionalità. I nostri colleghi francesi hanno aggiunto una palette di colori e sfumature a quella che sarebbe stata un’interpretazione molto espressiva, ma monocolore. Le differenze arricchiscono il nostro modo di suonare, ne scaturisce una tensione che in un certo senso ci spinge a superare i nostri limiti, a divertirci nel rischiare».
L’ensemble ha un repertorio vastissimo che comprende, oltre alle opere della tradizione, anche molte nuove commissioni realizzate in collaborazione con il Belcea Quartet Trust, la fondazione creata con lo scopo di continuare ad ampliare la letteratura per quartetto d’archi e di supportare i giovani quartetti attraverso sessioni di coaching intensive, tramandando in questo modo anche l’esperienza acquisita dai loro mentori dell’Amadeus e dell’Alban Berg Quartet.
A Torino il Belcea eseguirà pagine di Haydn, Beethoven e Šostakóvič, in un percorso ideale dalla nascita del quartetto classico fino agli esiti del Novecento russo.