Dopo 8 anni di chiusura, il Comune di Torino punta a riaprire la storica buvette della Sala Rossa. Era infatti il settembre 2014 quando il bar attiguo al Consiglio Comunale ha cessato l'attività. La motivazione? Complice la volontà di ridurre le spese, l'amministrazione Fassino tagliò il contributo annuale di 15mila euro: all'epoca nessun privato si fece avanti per gestire il servizio.
Sperimentazione con rotazione di operatori
A distanza di otto anni Palazzo Civico ci riprova e ha pubblicato un bando per individuare qualcuno che possa servire caffè e tramezzini tra una seduta e l'altra. È prevista una sperimentazione di un anno, con la rotazione di più operatori per un periodo variabile da 2 a 4 mesi ciascuno. Il bando non prevede spese a carico del Comune per il servizio e il gestore non praticherà prezzi calmierati ma di mercato.
Caffè a prezzo pieno
A differenza del passato, o di quanto ad esempio avviene a Montecitorio, l'espresso non verrà più messo sul bancone a prezzo ridotto: giunta e consiglieri rinunciano così a questo privilegio. "La Città di Torino offre l’opportunità di riaprire e di ridare luce ad una saletta storica del Palazzo, che potrà anche rappresentare la vetrina di torrefazioni piccole e grandi – afferma la vicesindaca Michela Favaro – Si è cercato di dare la giusta attenzione ai prodotti a km 0 e filiera corta".
Nel mirino il bagno del sindaco
E come sottolinea la Presidente del Consiglio Maria Grazia Grippo, la riattivazione dello storico bar "si inscrive in una serie di rinnovamenti, iniziati con l'amministrazione Lo Russo". Ultimi in ordine di tempo il nuovo tappeto rosso sullo scalone centrale, i rinnovati bagni del sindaco oggetto di un'interpellanza del capogruppo del M5S Andrea Russi e la sala stampa.