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Attualità | 16 dicembre 2022, 07:00

"Innocenti evasioni": la fuga dal carcere diventa un gioco da tavola, con l'aiuto dei detenuti delle Vallette

Nuova iniziativa di Torino Factory (quelli di Torino XXL) in collaborazione con Sapori Reclusi e il penitenziario torinese. E per Natale 2022 arrivano le carte da gioco con gianduiotti, toret, agnolotti e la Mole al posto di cuori, fiori, picche e quadri

carte torinesi

"Innocenti evasioni": la fuga dal carcere diventa un gioco (con l'aiuto dei detenuti)

Un gioco come momento di evasione: battuta fin troppo facile, ma è lo spirito che anima il nuovo progetto di Torino Factory, gruppo di lavoro che da anni ormai propone giochi da tavola legati alla città della Mole (Da Torino XXL a Giratorino, fino a Torino Memory) e che si prepara a tornare con un gioco con le carte, per Natale 2022, dove al posto di picche, fiori, quadri e cuori ci sono agnolotti, gianduiotti, toret e la Mole (e i Savoia a far da figure).

Con "Innocenti evasioni" fuggire dal carcere diventa un gioco

Ma accanto a questo gioco tradizionale che allunga la serie di proposte che Torino Factory ha tributato al capoluogo piemontese c'è anche un altro progetto decisamente speciale. Si tratta di "Innocenti evasioni", un'iniziativa che prevede la collaborazione con alcuni detenuti del carcere delle Vallette e con l'associazione Sapori Reclusi. "Per ora non abbiamo voluto fissare paletti a questo gioco, nemmeno il nome, perché vogliamo lasciare a chi ci darà una mano la massima libertà - dice Francesco Barontini, socio fondatore di Torino Factory - ma ci affideremo a loro anche per aspetti più concreti, come i rapporti con i fornitori, la cura della distribuzione e tutto il resto".


[Il gruppo di Torino Factory con Bruno Mellano, Arianna Balma Tivola e Davide Dutto]

Innocenti Evasioni trova una sponda nell'associazione Sapori Reclusi, che da tempo opera in ambito carcerario. "Nasciamo all'inizio degli anni Ottanta - spiega Davide Dutto, di Sapori Reclusi - e abbiamo attraversato situazioni anche molto complesse, con viaggi che sono arrivati a territori come Afghanistan, Iran o Ucraina. Il filo conduttore è sempre stato il cibo: uno strumento di dialogo e di relazione tra le persone. E oggi vogliamo partecipare a questo nuovo progetto anche se non si tratta di cucina".

"Il gioco tratterà di una fuga dal carcere, anche se idealizzata. Ma non sappiamo nemmeno noi quale sarà il risultato finale - concorda Massimo Munafò, di Torino Factory -: quel che sappiamo è che avremo 90 ore di tempo, nel corso degli incontri con i detenuti, per scovare e valorizzare talenti e capacità".

La collaborazione con l'istituto artistico Primo

L'istituto che collaborerà fattivamente a questo lavoro sarà l'istituto artistico Primo, che ha appunto una sezione per detenuti. "Selezioneremo un gruppo di persone con requisiti di creatività e la necessaria spinta a partecipare per acquisire competenze e rapportarsi con il mondo esterno - dice Arianna Balma Tivola, responsabile area educativa presso il carcere delle Vallette di Torino -. L'occasione vuole aprire a chi frequenta la possibilità di lavorare, di mettersi alla prova e sperimentarsi".

Un'iniziativa che arriva in un anno in cui si sono moltiplicati episodi di violenza e suicidio, in carcere. "Episodi di questo genere rappresentano la sconfitta dello Stato e di un sistema che fallisce nel suo compito di riabilitazione e recupero delle persone - sottolinea Balma Tivola -. Se già il mondo fuori è complesso e difficile, dentro il carcere lo è ancora in maniera più acuita".

Mellano: "Iniziativa che porta beneficio a un carcere difficile"

"Un'attività come questa - aggiunge il Garante regionale dei detenuti, Bruno Mellano - porta un beneficio a quello che è considerato il carcere più complesso in Piemonte. Ci sono tante parti al suo interno, tante anime, spesso addirittura incompatibili tra loro. Ma un'iniziativa come Innocenti Evasioni può mostrare ancora di più è meglio come è fatta la condizione dei 4080 detenuti attualmente presenti in Piemonte. I tanti casi drammatici di questi ultimi mesi testimoniano la presenza di una vera e propria pentola a pressione che spesso non trova le risorse e le capacità per essere disinnescata".

 

Competenze e un percorso per "restituire" qualcosa al territorio

"Un gioco da tavolo ha una sua forma nel momento in cui inizialmente lo pensi, ma nel processo che lo porta al momento di arrivare sul tavolo per essere provato dal pubblico ha già attraversato una dinamica complessa, fatta di fornitori, rapporti, distribuzione e altro ancora - conclude Barontini -. Con questa iniziativa, speriamo che le competenze che abbiamo saputo sviluppare in tutti questi anni possano essere una forma di servizio e di restituzione nei confronti del territorio".

Massimiliano Sciullo

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