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Politica | 11 marzo 2023, 07:04

Suicidio assistito, Cappato e Appendino a Torino per la raccolta firme: "Siamo un Paese ancora incivile"

La campagna è organizzata dall'associazione Luca Coscioni per sostenere la proposta di legge regionale "Liberi Subito", che vuole regolare il trattamento di fine vita. Cappato: "Non si può aspettare due anni per un diritto già conquistato"

Suicidio assistito, Cappato e Appendino a Torino per la raccolta firme: "Siamo un Paese ancora incivile"

L'associazione Luca Coscioni ha avviato la raccolta firme per la proposta di legge regionale 'Liberi Subito', che vorrebbe regolare il cosiddetto "suicidio assistito". Il trattamento di fine vita, permesso solo in certe condizioni dal 2019 grazie alla sentenza 242 della Corte Costituzionale che si è espressa sul caso Cappato/Antoniani, è ancora di difficile accesso a causa di procedimenti poco chiari e lungaggini burocratiche.

L'associazione, che vede come tesoriere l'ex deputato Marco Cappato, ha presentato a Torino la campagna di raccolta firme che ha come scopo la definizione di tempi certi per l'accesso alla morte volontaria. La raccolta firme è poi partita in Piazza Castello angolo via Garibaldi, con lo scopo di raggiungere 8.000 nominativi in 6 mesi.

Tra i primi firmatari anche l'ex sindaca Chiara Appendino, che ha supportato la causa di Cappato e dell'associazione. "Purtroppo il nostro paese è incivile - ha dichiarato - non esiste ancora una legge che garantisca questo diritto. Il paese si era già mosso, erano state raccolte un milione di firme che non hanno visto un riconoscimento. La politica può legiferare e supportare questa nuova raccolta firme. Noi faremo la nostra parte, come feci già io per la precedente. Immaginare che ci si debba spostare all'estero per acquisire un diritto è una sconfitta per il paese, ma sono fiduciosa in questa raccolta firme".

Marco Cappato, da sempre in prima linea a favore dell'eutanasia, ha commentato: "Sul fine vita ci sono cose che si possono fare grazie alle conquiste strappate negli anni e altre che vanno ancora conquistate. Molte persone hanno già diritto a questo trattamento, ma non viene applicato. Chiediamo che quello che è accaduto a Federico Carboni non debba mai più accadere, le persone non devono aspettare due anni per avere accesso a questo diritto. Questo non è un tema divisivo tra destra e sinistra, tra laici e cattolici, ma è un tema che unisce. Il testamento biologico è legge ma non è stata fatta una degna comunicazione da stato e regioni. È anche una lotta per la conoscenza e per far vivere la democrazia".

Il gruppo di Radicali Italiani piemontesi 'Adelaide Aglietta' ha supportato l'iniziativa e chiesto a Cirio e Lo Russo di fare altrettanto. "Chiediamo al sindaco di Torino Stefano Lo Russo e al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio di sottoscrivere la proposta. - hanno comunicato i coordinatori dell'associazione - La Torino capitale dei diritti si mostri ancora una volta tale, in questa occasione partendo dalle istituzioni. Il nostro consigliere Silvio Viale ha già dato disponibilità ad autenticare e invitato tutti i colleghi della Sala Rossa a fare altrettanto". Viale, intervenuto alla presentazione e tra i primi firmatari, ha aggiunto: "Torino è sempre stata tra le prime realtà italiane in questo tipo di battaglie. È compito della società garantire le migliori condizioni per chi decide di terminare la propria vita".

Non sono mancate le reazioni politiche: "Prendiamo atto dell'invito al Presidente della Regione e al Sindaco di Torino, da parte dei coordinatori dell'Associazione Radicale Adelaide Aglietta, a sottoscrivere la Proposta di Legge sul suicidio assistito - commenta Silvio Magliano, presidente gruppo consiliare Moderati in Regione -: se i Radicali fanno appello a "una Torino capitale dei diritti" aggiungiamo da parte nostra l'auspicio che Torino e Piemonte siano capitali della dignità e del sostegno a chi soffre. Invitiamo dunque Cirio e Lo Russo a considerare, prima di dare qualunque risposta, l'importanza e l'urgenza di un serio piano programmatico e di investimenti affinché siano messi a disposizione dei piemontesi più luoghi, e di maggiore qualità, di accoglienza e ricovero per malati verso il termine della vita, garantendo a tutti cure palliative, sostegno medico, psicologico e spirituale e l'insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali. L'esempio di altre città - Bologna in testa, con l'hospice pediatrico "La casa sull'albero" progettato da Renzo Piano - dimostra che è una strada che si può e si deve percorrere".

Francesco Capuano

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