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Cultura e spettacoli | 07 novembre 2024, 11:25

De Chirico e il Surrealismo, il Museo Accorsi Ometto apre la mostra sul “padre spirituale” del movimento [FOTO]

Fino al 2 marzo 50 disegni e dipinti e 20 scatti di Man Ray e Lee Miller raccontano il complesso rapporto con il movimento di André Breton. Esposta per la prima volta la corrispondenza tra il poeta e l’artista

quadri in esposizione

De Chirico protagonista al Museo Accorsi Ometto

In occasione del centenario del Surrealismo, il Museo Accorsi Ometto apre una mostra dedicata a uno dei suoi precursori: Giorgio De Chirico. 

Fino al 2 marzo saranno esposte oltre 70 opere tra cui una cinquantina di dipinti e disegni su carta di De Chirico a cui si affiancano artisti, poeti, scrittori fotografati da Man Ray e Lee Miller. 

 

Un percorso iniziato nel 1921

Un percorso che racconta come De Chirico influenza la cultura del movimento dal 1921, anno di inizio della corrispondenza con André Breton, fino al 1928, quando avvenne la definitiva rottura dei rapporti con il Surrealismo. 

Proprio al rapporto tra Breton e De Chirico è dedicata la vera chicca della mostra: la corrispondenza tra il poeta e l’artista proveniente dalla Bibliothèque littèraire Jacques Doucet di Parigi, per la prima volta esposta al pubblico. 

 

Padre spirituale

A curare la mostra è Victoria Noel-Johnson una delle massime esperte di De Chirico: “È stato il padre spirituale del Surrealismo. Riesce a concretizzare nella pittura il concetto della Metafisica, anche ispirato da Torino. Questa per Breton è una cosa rivoluzionaria”. 

Il percorso espositivo si compone di opere realizzate tra Firenze e Roma, come Combattimento di gladiatori o Chevaux devant la mer, per poi passare a opere che si avvicinano già al Classicismo, sperimentato dal 1921 al 1925 a Parigi. Ecco allora la formidabile Lucrezia, l’Autoritratto con la madre, che apre la mostra, e poi ancora L’Aragosta, ma anche l’Autoritratto del 1924, prima opera dechirichiana acquistata dallo Stato Italiano. Fa parte di questo stile classico anche Ulisse, un autoritratto in cui sembra che il pittore inviti il pubblico a entrare nel quadro. Si passa poi alla chiara evoluzione dello stile metafisico come in Facitori di Trofei, gli Archeologi, La famiglia del pittore o Thebes. 

Per info: https://www.fondazioneaccorsi-ometto.it

Chiara Gallo

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