Due a Torino, altrettanti a Ciriè, poi uno a Rivalta, uno a Settimo e uno a Moncalieri. Sono ben sette (su 12 in Piemonte) i siti che tra Torino e provincia rientrano nell'elenco che farà arrivare dal Pnrr una cifra di quasi 37 milioni di euro. Sono i cosiddetti "siti orfani", ovvero abbandonati e in cerca di una nuova vocazione.
I siti potrebbero essere contaminati. Mentre sono "orfani" perché non è stato possibile individuare i responsabili della contaminazione, o se individuati, non hanno provveduto, né siano intervenuti il proprietario o altri soggetti interessati, ad avviare o concludere gli interventi previsti.
La "cartina" di Torino e provincia
Scorrendo l'elenco dei siti finiti sotto la lente d'ingrandimento dei fondi Ue, compaiono per Torino l'area Altopiano Deltasider (località via Reiss Romoli, Basse di Stura), dove sorgerà il Parco Urbano Basse di Stura e l'area Ex Cimi Montubi, a poca distanza dalla prima.A Rivalta, invece, è stato individuato il sito della ex discarica Oma e Chimica Industriale (via Papini), mentre a Moncalieri l'area è quella dell'ex stabilimento Altissimo, in strada Genova, dove sarà rimosso l'amianto e si bonificheranno terreni e acqua di falda. A Settimo Torinese tocca all'area Cantababbio, dove si trova anche il Parco Fluviale del Po Torinese.Anche Ciriè conta due siti, posti all'attenzione del Pnrr: l'area di Strada Crotti (che sarà impermeabilizzata con una messa in sicurezza permanente) e l'ex Interchim, in località Borche, dove si cercherà di limitare le zone contaminanti dal sottosuolo e dalle acque di falda.
500 milioni in tutto il Paese
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza mette a disposizione, a livello nazionale, 500 milioni di euro per interventi che siano portati a compimento entro il primo semestre del 2026 e che consentano una bonifica e riqualificazione del 70% minimo della superficie di suolo.
Dopo i primi 7 milioni di euro stanziati con decreto ministeriale nell’ambito del programma nazionale di bonifica, definito con il decreto del 29 dicembre 2020, per i quali erano stati individuati in base alla ricognizione dei siti fatta dai settori tecnici regionali, 16 siti prioritari (6 in provincia di Torino, 3 in provincia di Alessandria, 3 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara e 1 a Vercelli), ora, con i fondi del PNRR, si potranno fare ulteriori passi avanti.
"Con l’arrivo di questi fondi – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – proseguiamo con l’opera di bonifica di siti abbandonati da tempo con interventi di vera e propria rigenerazione del suolo. Un’operazione importante e storica, e anche un’occasione probabilmente unica per restituire queste zone alla fruizione di cittadini, imprese e comuni. Auspico che una volta bonificate, queste aree possano tornare a vivere attraverso nuove e sostenibili aree industriali o progetti che possano aiutarci a migliorare l’ambiente, ad esempio la produzione di energia da fonti rinnovabili".