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Attualità | 12 aprile 2023, 11:48

A Torino i bidoni per buttare l'olio della frittura arrivano sotto casa (ma va messo in una bottiglia di plastica chiusa)

Dopo la sperimentazione in Barriera/Falchera, verranno messi 50 cassonetti blu per l'olio esausto in punti di aggregazione della Circoscrizione 8

Olio in bottiglia

Adesso si può differenziare anche l'olio usato per cucinare

A Torino i bidoni per buttare l'olio esausto arrivano sotto casa. Grazie ad un accordo tra Città, Amiat e Conoe (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli olii e dei grassi vegetali e animali esausti), da qui ad un anno verranno posizionati circa 400 cassonetti dove buttare questo speciale tipo di rifiuto. "Nel 2022 - ha spiegato l'assessore alla Transizione Ecologica, Chiara Foglietta - siamo partiti con una sperimentazione in Circoscrizione 6, dove l'anno scorso sono stati raccolti 10 tonnellate di olio: nei primi mesi del 2023, siamo già a due tonnellate e sette". 

Dopo Barriera, i contenitori a San Salvario 

Tra Barriera di Milano e Falchera sono stati messi circa 50 contenitori blu, in luoghi di aggregazione: scuole pubbliche, supermercati, parrocchie e così via. Un modello che ora verrà replicato sulla Circoscrizione 8. Da corso Corsica 55 a via Nizza 7, da viale Thovez 24 a via Asti 39 fino a via Millefonti 183 arriveranno i bidoni. "Li raccogliamo - ha aggiunto l'esponente della giunta - perché sono altamente inquinanti: questo è uno strumento concreto per il recupero di materia prima da uno scarto che, se mal gestito, ha un impatto negativo sull'ambiente". L'olio vegetale esausto, precedentemente filtrato da impurità ed eventuali residui di cibo, dovrà essere messo in una bottiglia di plastica chiusa per poi essere gettato nei cassonetti blu

1.500 tonnellate di olio esausto

Sarà possibile buttare il liquido della frittura, così come quello di conservazione del tonno e cibi in scatola e vetro. E ogni anno, come ha spiegato il presidente del Conoe Tommaso Campanile, produciamo una gran quantità di questo tipo particolare di rifiuto. Considerando circa due litri a persona, i torinesi nei dodici mesi usano tra le mille e le 1.500 tonnellate di oli esausti. "Oggi - ha spiegato la presidente di Amiat, Paola Bragantini - vediamo troppo spesso le persone gettare lo scarto di cucina nel lavandino". "In poco più di un anno vogliamo coprire con questo servizio tutta la città: invitiamo la gente a travasare l'olio in un contenitore. Poi quando la bottiglietta è piena si può andare nei punti di raccolta", conclude Bragantini. 

Cinzia Gatti

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