Dopo quasi tre anni di lavori, a Moncalieri si vede la luce in fondo al tunnel dell'ex Firsat. L'area industriale di strada Vignotto, da tempo abbandonata, era diventata un covo di disperati, senzatetto e una potenziale bomba chimica, visto che i continui sversamenti di rifiuti anche pericolosi.
Portate via oltre 800 tonnellate di rifiuti
Prova ne sia che, alla fine degli interventi, sono stati portate via 800 tonnellate di rifiuti abbandonati e pericolosi, amianto compreso. I numeri forniti dall'assessora all'Ambiente Alessandra Borello certificano come l'area di Borgo San Pietro era diventata un problema anche e soprattutto di salute pubblica. Il presidente del Covar, Leo Di Crescenzo, non ha usato giri di parole: "Qui c'era una situazione invivibile. Ora è stata riconsegnata a Moncalieri un'area non più pericolosa ma bonificata". Il consorzio che si occupa della raccolta rifiuti in molti del Comuni della cintura sud di Nichelino ha poi ringraziato le ditte che hanno reso possibile questo intervento (Cericola e Massucco, ndr), mentre il Comune di Moncalieri ha spiegato le ragioni del suo impegno, malgrado si trattasse di una zona privata: "C'era una situazione pericolosa, anche se questo non era un luogo pubblico, ma di fronte a questa devastazione non potevamo restare inermi. E qui adesso ci può essere un grande futuro per questo pezzo di città", ha sottolineato Alessandra Borello.
I 750 mila euro messi in campo dal Moncalieri
Moncalieri ha stanziato qualcosa come 750 mila euro per bonificare l'area dell'ex Firsat, come ha ricordato il sindaco Paolo Montagna: "Ricordo tre anni fa l'intervento dei carabinieri, quando ero appena partito per le ferie... I terzi inadempienti ci hanno costretto a intervenire, anche se sarebbe toccato ai privati. Grazie al Covar, che è stato sempre un grande alleato, come avevamo già verificato durante l'alluvione del 2016". Poi il primo cittadino ha ricordato come non sia stato ancora bonificato il sottosuolo, auspicando per questo un intervento da parte di Arpa Piemonte, "ma sopra c'era di tutto e oggi finalmente siamo meno preoccupati: sono state portate via una quantità enorme di oggetti e rifiuti che mettevano a rischio la salute pubblica". E ricorda che ra stata ritrovata al fondo di una delle vasche di laminazione anche una Lancia Thema, "a conferma della pericolosità di ques'area, che era una sorta di bomba chimica, fino a poco tempo fa".
Il sogno di farne in futuro un'area verde
Ora, dopo aver investito 750 mila euro, il Comune vuole "completare l'opera perché questo edificio possa essere abbattuto e poi recuperare l'area, dando nuova vita ad un'area tra Moncalieri, Torino e Nichelino, che possa veder nascere un'area verde, a disposizione della collettività". Intanto i tecnici del Comune sono al lavoro e "di fronte al rischio staticità, se verrà certificato, si provvederà ad abbattere al più presto", ha aggiunto Montagna. "Poi con gli avvocati si sta cercando di arrivare a riscuotere dai proprietari dell'area per poter dare il via alla terza fase, entro un anno, per perimetrare con Arpa l'intervento di sottosuolo necessario, per completare del tutto l'intervento di bonifica".
Non più covo per disperati e drogati
Intanto, grazie ai cosiddetti Legoblock, sistemati attorno all'area, si è impedito l'accesso ai mezzi che venivano a sversare rifiuti e liquami nell'area, approfittando delle ore notturne, mentre la limitazione degli accessi e l'aver innalzato delle protezioni ha impedito che l'ex Firsat continuasse ad essere il dormitorio e il covo per sbandati, drogati e senza fissa dimora. Una brutta pagina di passato si è definitivamente chiusa, ora se ne sta per aprire una nuova, che parla di futuro.