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Eventi | 08 maggio 2023, 18:00

A Torino grande partecipazione al convegno “La scuola che vorrei”

L’evento, organizzato dalla Dottoressa Antonella Accardi Benedettini, D.S. del Liceo Passoni, era rivolto a tutta la comunità educante ed è stato incentrato su esperienze del territorio e nazionali

A Torino grande partecipazione al convegno “La scuola che vorrei”

Nel convegno del 6 maggio al Circolo dei Lettori, organizzato da Antonella Accardi Benedettini, Dirigente Scolastico del Liceo Passoni, è emerso chiaramente come la scuola debba riflettere sul proprio modello pedagogico, confrontandosi con il territorio ed i modelli educativi europei. 

Occorre infatti tener conto delle intelligenze multiple, della necessità di un’alfabetizzazione delle emozioni, dell’importanza della cooperazione e del rapporto tra pari, della necessità di sviluppo del pensiero critico e del problem solving, favorito dal pensiero divergente. 

Concorre a costruire un apprendimento efficace anche lo spazio in cui questo viene proposto, è infatti sempre più pressante la richiesta ,da parte degli studenti, di poter disporre di spazi aperti, di biblioteche e dell'interazione con le opportunità offerte dal territorio. 

Il convegno, rivolto a tutta la comunità educante è stato incentrato su esperienze del territorio e nazionali. 

Nell’apertura, anticonvenzionale, si è utilizzato il metodo del teatro dell’oppresso proposto da Marco Pollarolo, antropologo della Fondazione Mambre, che ha richiesto ai presenti di cambiare posto sedendosi vicino ad uno sconosciuto per scambiarsi aneddoti sulla scuola vissuta da studente. 

Dopo aver così “scaldato l’ambiente “Antonella Accardi Benedettini ha proposto, come file rouge delle esperienze presentate, il pensiero divergente che mette al centro dell'apprendimento lo sviluppo della creatività, sottolineando come occorra migliorare la scuola odierna e, al tempo stesso, progettare quella di domani, affinché sia il più possibile motivante, inclusiva e attenta ai bisogni di tutti ragazzi, senza lasciarne indietro nessuno” 

Sono state ascoltate, tramite quelle dei loro docenti, le voci dei bambini e ragazzi dell’IC Caselle, IC Nasi di Moncalieri, del Liceo Berti e del Liceo Cottini di Torino.  

Anche il Sindaco di Caselle, Giuseppe Marsaglia, ha sottolineato “l’importanza del ripensamento della scuola, partendo da spazi fisici più belli e confortevoli“. 

Vincenzo Arte, docente del Liceo Morgagni di Roma si è collegato in streaming, per parlare dell’esperienza ”la Scuola senza voti”, avviata sette anni fa e monitorata dall’Università La Sapienza. 

“È una sfida educativa, con docenti che hanno voglia di formarsi per intraprendere questo percorso, lavorando sulla cooperazione e non sulla competizione, aiutando i ragazzi ad autovalutarsi in un percorso di crescita globale. 

Già due classi hanno “attraversato l’esame di maturità” con buoni esiti anche nel percorso post diploma”. 

L’esperienza del progetto nazionale di Mediazione dei Conflitti è stata presentata da Giovanni Ghibaudi, in passato responsabile del Centro di Mediazione penale del Comune di Torino, che ha sottolineato” l’importanza di vedere l’errore come un’opportunità di riflessione e cambiamento” 

I ragazzi vanno responsabilizzati in base all’età e occorre tenere a mente, come affermava Bobbio che “chi ha commesso un reato non è il reato stesso”. 

Tutti necessitano di riconoscimento, di relazione e di ascolto empatico senza pregiudizi, la sanzione attribuita per l’errore commesso va quindi personalizzata.  

Sergio Selvaggi, docente di lettere nel Liceo ha presentato la sua esperienza di co-gestione e di avvio del pensiero critico con la tecnica filosofica del debate.  

Durante il dibattito sono emerse altre figure facenti parte della comunità educante. 

Vito Buda, Presidente dell’Associazione Minollo ha parlato delle attività di accoglienza, proposte dagli educatori nei primi giorni di scuola, al Liceo Passoni.  

Le counsellors Anna Chenis, Janca Anselmo, Paola Ferrero hanno affrontato il tema delle sanzioni alternative, percorsi svolti con studenti “sospesi con obbligo di frequenza”, visto il patto educativo sottoscritto dalla scuola con il Forum del volontariato dove stavano effettuando il tirocinio. 

L ‘ex docente di storia dell’arte, Grazia Baroni affrontando il tema “Inclusione e creatività” ha parlato della sua esperienza di non vedente e di come si è reinventata creativamente. 

A seguire la presentazione di Paolo Lizzi e Paolo Facelli del progetto "Ars Captiva”, che coinvolge molti Licei Artisti e l’Accademia di Belle Arti, rendendo protagonisti i ragazzi e e loro opere d’arte 

Jasmine Pirozzi ha tradotto con la lingua LIS il convegno moderato dal giornalista Fabrizio Vespa 

L’affluenza inaspettata del pubblico, che al Circolo dei Lettori, ha riempito la sala grande e quella attigua, dove si è potuto seguire l’evento in videoconferenza, dimostra come la necessità di cambiamento espressa da molti ragazzi, dai genitori e da parte di gruppi di docenti sia, conclude al termine dell’intenso dibattito Accardi Benedettini, un’urgenza della scuola odierna, post pandemia.

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