Siete in casa, provate a guardarvi intorno o ad affacciarvi dalla finestra: quanti angoli vedete? Tantissimi. Eppure a Torino è presenta una casa unica, senza angoli.
Antistante l'obelisco di Piazza Crimea, da cui prende il nome, la casa dell'obelisco è in acceso contrasto, dal punto di vista architettonico, sia rispetto agli edifici che lo circondano, sia allo stile che imperversava, a Torino, negli anni '50, ossia il Liberty. Per questo motivo, infatti, la si riconduce al neoliberty, coi suoi profili sinuosi e la sua struttura assimilabile alle morfologie urbane modernistiche dell'architetto spagnolo Gaudy e di quello statunitense Frank Lloyd Wright.
Realizzato dall'imprenditore Bartolomeo Manolino tra il 1954 e il 1959 su progetto di Sergio Jaretti Sodano ed Elio Luzi, tale edificio, nonostante i prospetti esterni curvilinei in litocemento, ha interni perfettamente rettilinei.
La planimetria che caratterizza i suoi cinque piani fuori terra è estremamente regolare, con tre appartamenti per piano, oltre ai vari uffici. Sita precisamente in piazza Crimea 2, all'angolo tra via Volturno e via Bicocca, la casa dell'obelisco, così come numerosi altri edifici di Torino, è stata una location cinematografica: in particolare qui è stato girato "Il gatto a nove code", celebre giallo di Dario Argento datato 1971.
Nel 2017 la casa ha subito un restauro di tutte le facciate e la sostituzione di tutti i serramenti esterni. Essendo un edificio prevalentemente residenziale, può essere ammirato solo dall'esterno, ma nella sua particolarità resta un edificio da cui lasciarsi assolutamente incantare.