Sei milioni di euro. E’ questo il prezzo concordato al quale sarà venduto l’ex ospedale Maria Adelaide di Torino. Un presidio abbandonato, caduto in un’agonizzante spirale di degrado, che tornerà a vivere grazie a Ream Sgr, società per azioni che si è aggiudicata la gara indetta per l’alienazione del bene.
Arrivato l'ok anche del Demanio
Il prezzo è stato considerato congruo dall’Agenzia del Demanio di Roma. Rimane il vincolo di destinazione del bene: sarà una residenza universitaria ed in parte ad attività di carattere sanitario-socio-assistenziale, così come stabilito dalla Soprintendenza. “Attualmente sono in corso di definizione le attività tecniche di verifica edilizia ed urbanistica propedeutiche alla stipula del rogito notarile di compravendita del bene immobile che avverrà, presumibilmente, nel mese di ottobre” ha spiegato l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Icardi.
Chiarimenti sulle tempistiche erano stati chiesti dalla consigliera regionale Silvana Accossato (Liberi Uguali Verdi), che assieme ad Alice Ravinale, Capogruppo di Sinistra Ecologista in Consiglio comunale, ha dichiarato: "Il percorso di chiusura e dismissione di presidi sanitari come l’ex Ospedale Maria Adelaide purtroppo genera mostri. Lo stabile di Lungo Dora Firenze è stato chiuso nel 2016 per una questione di spending review ma questo ha significato togliere un fondamentale presidio sanitario che serviva un’ampia parte di popolazione della Circoscrizione 7 di Torino e generare un vuoto urbano per quasi un decennio".
"Una vicenda che ci mette in guardia anche rispetto al futuro degli ospedali Maria Vittoria e Amedeo di Savoia, sul cui destino, nell'ambito dell'operazione del nuovo ospedale di Torino Nord Ovest, vanno pretese garanzie da ASL e Regione. Oggi il Maria Adelaide viene svenduto a privati per 6 milioni di euro contro una valutazione iniziale che era di 10 milioni, il fatto che si sia ritenuto necessario un accertamento da parte dell’Agenzia del Demanio di Roma prima di procedere dimostra che il dubbio è più che legittimo".
"Il fatto che la Regione abbia abdicato a qualunque ruolo, smentendo sé stessa tra l’altro rispetto alla Casa di Comunità pubblica che aveva inizialmente promesso è molto grave” hanno concluso la Capogruppo di LUV in Regione e la Capogruppo di Sinistra Ecologista in Comune.
«Auspichiamo-dichiarano Luca Deri ed Ernesto Ausilio, Presidente e Vice Presidente della Circoscrizione 7-che sia lo studentato sia le attività sanitarie che si svilupperanno all’interno della struttura siano a gestione pubblica, così come era stato ribadito dalla Regione Piemonte. È importante che ciò avvenga al fine di consentire agli studenti Fuori sede con situazioni economiche fragili di poter accedere al patrimonio edilizio di Edisu e parallelamente ai residenti di utilizzare i servizi sanitari dell’Asl. Ricordiamo, ad esempio, che all’interno dell’ex Maria Adelaide era presente una palestra riabilitativa di oltre 300 metri quadrati che sarebbe estremamente utile rientrasse in funzione visto che l’unica attualmente a disposizione, per Torino Nord, è quella di via Montanaro».
«Nelle prossime settimane-concludono Deri ed Ausilio-ci incontreremo con i Sindacati Pensionati e con le Associazioni del territorio per confrontarci sul progetto».
«La Regione Piemonte-evidenzia Alberto Avetta, Consigliere Regionale PD-ha fatto il primo passo per rilanciare la struttura. Ora mi aspetto che l’assessore Icardi mantenga gli impegni assunti. Una parte dell’immobile, 1000 metri, dovrà essere destinata ai servizi socio-sanitari territoriali a beneficio dei cittadini della Circoscrizione. Monitoreremo attentamente, affinché il progetto sul futuro del Maria Adelaide sia coerente con questo».