La sua nomina è stata fatta a luglio, ma per Lorenza Bravetta ieri è arrivato il momento della “presentazione ufficiale” davanti al Consiglio Comunale della Città di Torino. La nuova direttrice del Museo Nazionale dell'Automobile, infatti, è intervenuta durante una seduta della Commissione Cultura per illustrare le linee programmatiche del proprio mandato.
Gli obiettivi
Bravetta è un volto noto della vita culturale torinese: fondatrice e già direttrice di Camera, nel corso degli anni ha svolto diversi incarichi al Ministero dei Beni Culturali lavorando anche per Triennale Milano. A lei spetterà l'arduo compito di sostituire Mariella Mengozzi, morta lo scorso maggio, capace di portare il Mauto a quota 240mila visitatori nel solo 2022; gli obiettivi, a proposito, sono chiari: “Vogliamo portare il museo – ha annunciato – a raggiungere quota 300mila visitatori entro la fine dell'anno: abbiamo ereditato un lavoro molto importante e, per questo, l'obiettivo è quello di consolidare i risultati straordinari ottenuti in passato aprendoci a pubblici e target nuovi”.
L'offerta culturale
Pur mantenendo le sue prerogative essenziali, l'offerta culturale verrà innovata e ampliata: “Il Museo - ha proseguito Bravetta – continuerà ad avere la collezione permanente e spazi per mostre temporanee, a cui si aggiungono un centro restauro open garage visitabile su prenotazione e un prezioso centro di documentazione che conserva memorie straordinarie con moltissimi inediti che vorremmo rendere più fruibili. Pur concentrandoci sull'esposizione di auto d'epoca e storiche, promuoveremo la cultura dell'automobile come strumento di analisi e investigazione delle trasformazioni della società dalla seconda metà del 900 in avanti”.
A questo si aggiungono gli eventi temporanei, con una prima anticipazione: “Il 23 novembre – ha ancora aggiunto – inaugureremo una mostra con i vertici di Stellantis e le istituzioni locali per parlare delle sfide che coinvolgono tutto il settore dell'automotive, immaginando la mobilità del futuro partendo dal passato per poi presentare le più innovative ricerche nel campo della mobilità. Oltre a lavorare sul patrimonio storico, avremo un sguardo alla contemporaneità e alle contaminazioni con il mondo dell'arte proponendo 2 mostre tematiche all'anno e progetti più piccoli di approfondimento”.
I servizi educativi
Un ruolo più centrale, infine, sarà quello ricoperto dai servizi educativi: “Potenzieremo - ha dichiarato la responsabile Francesca Meinero – i rapporti con le scuole primarie e secondarie con l'obiettivo di aumentare la presenza di bambini e ragazzi all'interno del museo; la volontà è anche quella di coinvolgere le realtà provenienti dalle zone più fragili della città avvicinando anche le associazioni. A questo aggiungeremo un programma studiato appositamente per famiglie con figli dai 6 ai 12 lavorando con le circoscrizioni”.