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Economia e lavoro | 30 ottobre 2023, 11:08

Ispettori del lavoro, protesta in piazza: "Per fare sicurezza servono risorse e addetti esperti"

Anche davanti alla Prefettura di Torino il presidio per lo sciopero nazionale della categoria. "Bisogna formare i nuovi arrivi, mentre spesso si paga per lavorare"

protesta ispettori lavoro

Ispettori del lavoro, protesta sotto la prefettura di Torino

Sono l'altra faccia della sicurezza sul lavoro. Da un lato chi dovrebbe applicare le regole, dall'altro chi vigila perché i vincoli siano rispettate. Ma per farlo servono le condizioni adatte per riuscirci, ecco perché questa mattina - nonostante la pioggia - si sono dati appuntamento sotto le finestre della Prefettura. 

Uno sciopero,  quello delle lavoratrici e i lavoratori dell’𝗜𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗧𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼, che aderisce allo sciopero proclamato a livello nazionale. "Migliori condizioni di lavoro e nuove risorse", è la loro richiesta. "Una protesta necessaria, per svolgere al meglio una funzione fondamentale: 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘀𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗶𝗹𝗹𝗲𝗴𝗮𝗹𝗶𝘁à 𝗻𝗲𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼".

La denuncia: "Mancano persone e addetti"

"In Piemonte la situazione rispecchia quella nazionale - dice Antonio Pennella, di Uil Pa Torino e Piemonte - La vertenza dura da molti anni, ci sono stati scioperi qualcosa lo abbiamo ottenuto, come uno stipendio adeguato agli altri dipendenti del Ministero, ma mancano gli arretrati 2021 e 2022. Ma mancano soprattutto persone e addetti: ne sono stati immessi circa 50 ispettori tecnici e 30 amministrativi, ma si sono trovati in una struttura ridotta all'osso e con difficoltà nell'affiancamento, ma anche negli spazi fisici. Uffici, scrivanie e computer".

"Un altro problema annoso è quello di pagare per lavorare: devono anticipare spese vive come auto, benzina, mezzi pubblici. I rimborsi sono a 2-3 mesi di distanza. E non c'è una copertura assicurativa nel caso succedesse qualcosa. Speriamo che almeno in Finanziaria ci sia almeno parte delle promesse del Ministero del Lavoro".

"Ci troviamo a pagare per lavorare"

"Servono mesi per formare i nuovi: prima del nuovo anno non saranno operativi - aggiunge Gabriele Gilotto, di Fp Cgil Torino - però non tutti i selezionati hanno quel tipo di percorso scolastico e qualificato di base, perché tutti potevano candidarsi purché laureati".

Massimiliano Sciullo

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