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Economia e lavoro | 26 gennaio 2024, 12:00

Fiom, Lo Russo a rischio Ferragni su Stellantis: "Difenda i lavoratori torinesi, invece di fare pubblicità ingannevole"

Il segretario generale De Palma punta il dito verso Palazzo Civico: "Anche per i mezzi pubblici si comprino modelli locali, invece che cinesi. Vedo una discreta schizofrenia"

Michele De Palma, segretario generale Fiom, attacca il sindaco di Torino Lo Russo

Michele De Palma, segretario generale Fiom, attacca il sindaco di Torino Lo Russo

Difendere i lavoratori torinesi, proteggere le produzioni locali (anche per i mezzi pubblici), ma pure sostenere la componentistica per non impoverire il settore nel suo insieme. Michele De Palma, segretario generale di Fiom, sceglie Torino e il congresso "Verso la mobilità elettrica e sostenibile" per tirare le orecchie al sindaco, Stefano Lo Russo.

Lo Russo a rischio Ferragni

"Il sindaco di Torino dovrebbe difendere i lavoratori torinesi e i loro interessi. I sindaci precedenti difendevano modelli prodotti a Mirafiori". A non essere piaciuti, sono i recenti episodi in cui si sono promosse vetture fatte in realtà all'estero. "Se si dice made in Italy, allora le vetture vanno fatte in Italia, invece a Torino si è sponsorizzata una vettura costruita oltre confine. È pubblicità ingannevole". Quasi un rischio-Ferragni, insomma. Dal pandoro alla panda, il passo potrebbe essere breve. "Operazioni di questo genere possono portare benefici a Stellantis, ma non ai lavoratori torinesi".

Bus e mezzi "locali"

Negativo anche il giudizio sui mezzi pubblici. "Sono rimasto colpito a vedere in giro per la città autobus per il servizio pubblico che arrivano dalla Cina. Abbiamo Iveco e altre fabbriche che producono mezzi per la modalità pubblica, per esempio il servizio a Roma, ma bisogna metterli nelle condizioni di fornire il servizio. È utile a generare occupazione. Vedo invece una discreta schizofrenia nelle amministrazioni pubbliche quando al mattino si canta l'inno con la mano sul cuore e al pomeriggio si comprano mezzi stranieri".

Meloni e Tavares si incontrino a Torino

E se il primo febbraio ci sarà un nuovo tavolo a Roma con Stellantis e parti sociali, De Palma rilancia la città della Mole. "La premier Meloni e il ceo Tavares parlano come se fossero a difesa dei lavoratori. In realtà siamo noi quelli che lo fanno e abbiamo anche pagato un prezzo, per questo. Ma soprattutto smettano di parlarsi sui giornali, si organizzi a Torino un incontro, luogo in cui affrontare in maniera concreta i problemi. Fin qui sono stati forniti pochi dati da parte di Stellantis. Bisogna però uscire dal cinema ed entrare nella realtà".

Incentivi auto? Per le produzioni italiane

Critiche anche sul fronte incentivi. "Noi crediamo che i soldi degli italiani debbano essere usati per alimentare gli stabilimenti italiani. Le tasse che paghiamo devono servire a questo. Gli incentivi non devono servire a garantire i risultati finanziari, ma la produzione. Non solo assemblando, ma anche progettando e magari costruendo componenti per modelli che sono costruiti altrove. Se perdiamo la sovranità sull'automotive, cos'altro ci resta?".

Filiere e caso Lear

Riflettori accesi anche sul tema delle filiere e delle forniture. "Bisogna riportare le lavorazioni vicino agli stabilimenti. Una progettualità di cui potrebbero beneficiare anche situazioni come la Lear. Bisogna consolidare il mondo automotive a partire dalla componentistica".

Transizione ecologica? Ridurre orari lavoro

Ma De Palma dice la sua anche sul tema della transizione ecologica e degli impatti sulle lavorazioni tradizionali. "Il processo di transizione ecologica va affrontata, ma bisogna superare l'idea che basti un incentivo all'esodo. Piuttosto si riduca orario di lavoro, garantendo i posti di lavoro visto l'aumento di produttività garantito dagli operai".

"Abbiamo perso diecimila lavoratori dal 2014 ad oggi - aggiunge - Stellantis ha speso più per mandare via gente che per altro. E ha mandato via senza distinzione di ruoli e competenze. E i giovani costano di meno degli anziani, quindi è assurdo agire indiscriminatamente nelle uscite. Si accompagni piuttosto chi arriva alla pensione. E serve maggiore componente femminile, con fabbriche più accoglienti e concordando vita privata e lavoro".

Massimiliano Sciullo

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