Tra i marchi produttori di orologi che hanno scritto la storia, è chiaro che Tudor occupa sempre uno dei primi posti, soprattutto nel cuore degli appassionati. Un marchio che da tanti decenni produce orologi sempre molto interessanti, da un lato rievocativi di qualche vecchio modello che ha scritto alla storia, ma dall’altro in grado in ogni caso di garantire innovazione e tecnologie d’eccellenza.
Dove comprare modelli Tudor
Al giorno d’oggi online si trova davvero di tutto, ma è chiaro che, dal punto di vista della sicurezza non tutti i portali sono sicuri. Se avete intenzione di fare un investimento su un orologio e volete comprarlo online, una delle piattaforme più affidabili e apprezzate dagli appassionati è senz’altro Pluswatch.it, in grado di mettere a disposizione davvero un’ampia e variegata gamma di modelli, anche di altre grandi marche, come ad esempio Cartier, Omega o Panerai.
Tudor come Rolex?
È una delle domande che si stanno facendo più di frequente i vari addetti ai lavori. Sì, dal momento che l’aumento legato al prezzo dei Rolex pare proprio non avere mai fine e ci si può certamente chiedere se valga lo stesso discorso anche per Tudor. Se da un lato il primo marchio è stato protagonista nel corso degli ultimi mesi di un aumento dei prezzi, in tanti si domandano se anche i modelli di Tudor possano seguire lo stesso trend.
La risposta è più positiva che negativa, solo per via del fatto che ci sono diversi aspetti che è necessario approfondire e prendere in considerazione. Come si può facilmente intuire, è innegabile che ci sia un’importante diversità tra i modelli vintage di Tudor e quelli invece delle collezioni attuali. In modo particolare, il momento di spartiacque è coinciso con il rilancio del marchio che è avvenuto nel 2009. Nello specifico, l’inserimento della gamma Tudor Black Bay Heritage tre anni più tardi è stata una mossa senz’altro azzeccata.
Se all’inizio Tudor ha rappresentato più che altro un’alternativa rispetto a Rolex, proponendo degli orologi sempre di buona qualità e dall’elegante design, ma a prezzi decisamente inferiori. D’altro canto, però, vari elementi di tali orologi seguivano le medesime caratteristiche e requisiti di quelli montati sui modelli del colosso ginevrino.
Quali sono i migliori orologi Tudor su cui conviene investire
Non c’è dubbio che chi conosce un minimo la storia di questo marchio, sa alla perfezione che sono due i modelli di punta, che hanno da sempre affascinato gli appassionati. Stiamo facendo riferimento prima di tutto al Tudor Submariner che venne proposto in commercio nel corso degli anni Cinquanta. È chiaro che si tratta di un modello che subì fortemente l’influenza del lancio del modello Submariner di Rolex, ma ci sono degli aspetti differenti, che portano sempre più Tudor ad essere considerato come un brand indipendente.
Un dettaglio che diversifica i modelli di Submariner dei due marchi, ad esempio, è rappresentato dalle lancette Snowflake, uno degli elementi più lontani rispetto allo stile di Rolex. Tra i modelli che hanno scritto la storia, è inevitabile citare i MilSub. Si tratta di orologi che vennero realizzati appositamente per essere messi a disposizione della marina militare transalpina e che si possono facilmente riconoscere per via della presenza dei quadranti e delle lunette blu.
Anche dal punto di vista dei cronografi, Tudor non ha nulla da invidiare agli altri marchi. Una delle più belle e apprezzate serie vintage è rappresentata proprio dai cronografi di Tudor. Una gamma che ha preso forma intorno al 1970, con il lancio sul mercato del Tudor Homeplate, rivisitato e riproposto con il nome di Tudor Monte Carlo. Un orologio di lusso dotato di un quadrante dallo stile stravagante e anche piuttosto audace. Un modello che ha segnato certamente un netto distacco rispetto ai Rolex.
Anche Tudor, tra le altre cose, si è resa protagonista del lancio sul mercato dei cronografi Big Block. Si tratta di modelli che risentono molto, dal punto di vista estetico, dell’influenza dei Rolex Daytona, ma comunque dotati di piccole differenze. Ad esempio, i cronografi Big Block di Tudor possono contare su movimenti differenti ed è chiaro, quindi, che pure la collocazione degli stessi quadranti non poteva che essere diversa.