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Economia e lavoro | 22 febbraio 2024, 17:42

Tragedia di Firenze, Cna Piemonte scende in campo: "Subito una legge per l'accesso alla professione edilizia"

Secondo l'associazione di categoria delle piccole e medie imprese, è stabilire una formazione obbligatoria per chi vuole aprire un'attività in questo campo

muratore con caschetto sotto il braccio e cantiere sullo sfondo

Dopo la tragedia di Firenze, Cna Piemonte chiede una legge che regoli l'accesso all'imprenditoria edilizia

Una legge che faccia da "filtro" per chi vuole accedere alla professione edilizia. E' la proposta che arriva da Cna Piemonte, a pochi giorni dalla tragedia che a Firenze è costata la vita a 5 operai, impegnati nel cantiere per la costruzione di un supermercato Esselunga.

"Dopo la tragedia di Firenze non è più rinviabile una legge per l’accesso alla professione nell’edilizia. Gli interventi introdotti fino ad oggi (vedi SOA) non danno risposte concrete al tema dell’improvvisazione. L’unica scelta da compiere è stabilire una formazione obbligatoria necessaria ai soggetti che intendono aprire un’attività nel campo edile - si legge nella nota ufficiale dell'associazione di categoria -. Probabilmente l’edilizia è rimasto l’unico settore in cui è possibile avviare un’azienda edile semplicemente attraverso l’iscrizione in Camera di Commercio. La sicurezza richiede la massima attenzione e passa inevitabilmente dalla formazione dei soggetti coinvolti".

Cna Piemonte chiede di applicare e rispettare in modo rigoroso i contratti collettivi di lavoro e contrastare le pratiche del massimo ribasso e del subappalto infinito. “È prioritario arrivare immediatamente ad una legge che regolamenti l’accesso alla professione edilizia - dice Andrea Talaia, presidente di CNA Piemonte Costruzioni -. Si è concluso da poche ore un incontro tra le associazioni datoriali ed i sindacati dei lavoratori. Abbiamo chiesto che il tema della sicurezza sia inserito in modo permanente nell’ordine del giorno dei lavori dell’Osservatorio Bilaterale Regionale Edilizia. La piccola e microimpresa non ha mai fatto distinzione tra titolari e collaboratori: la sicurezza coinvolge tutti e deve impegnare tutte le parti sociali perché vi sia unità di intenti sul prioritario tema della sicurezza”.

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