Surreale, sensuale, dissacrante e ironica, Ariane Heloise Hughes forgia con “H0rnyCatholicG1rl” un commentario pittorico rivolto al pervertimento dell’esistenza online, in cui nulla ha valore, nulla è privato o sacro.
In mostra all’Edge Art Space fino al 25 maggio, l’artista indaga il concetto di patriarcato nelle sue diverse accezioni e ne studia i codici visivi che tuttora influenzano la presenza delle immagini nel web; basti pensare all’universo di significati a cui la donna contemporanea attinge per declinarsi all’interno di un contesto culturale che si scolla dagli “idoli” tipici della simbologia cattolica, celebrando a sua volta una presunta libertà espressiva. Urgenza che nasce e viene alimentata dal fenomeno narcisistico tipicamente riscontrabile nei social media.
La Hughes sviscera questi elementi sino a riscontrare l’ipotesi di una “falsa libertà”. Il filtro (o codice) con cui la figura femminile viene interpretata sarebbe sempre e comunque, nonostante i molteplici tentativi di emancipazione, veicolato dall’intendimento patriarcale. “Penso che l’intera nozione di sguardo femminile sia svuotata di senso, tutto lo sguardo è e continuerà ad essere maschile.” Partendo da tale presupposto, neppure la tecnologia — al contrario di quello che potrebbero pensare i lacaniani — avrebbe il potere di generare una sorta di “eclisse del patriarcato”.
“Recitare il ruolo della H0rnyCatholicG1rl è una lotta senza fine, immatura e infantile - una lotta per essere desiderata e vista nell’era digitale, senza poter (o aver paura di?) essere compresa o realmente capita.” Nuovi simboli come acconciature, unghie lunghe colorate, corpi nudi esposti al voyeurismo si sovrappongono alle iconografie clericali di una giovane esponente del nuovo millennio, eroicamente incline a (ri)scoprire se stessa entro le contraddizioni del venerabile e del profano, autocoscienza e complessità sociale.