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Scuola e formazione | 14 aprile 2024, 10:44

Torino sempre più città universitaria: "Con Milano e Roma, sotto la Mole c'è ormai una realtà di respiro internazionale" [INTERVISTA]

E' previsto per giovedì 18 aprile il lancio ufficiale di Taurasia, il primo studentato realizzato da Patrizia Investments, che in città ha già comprato uno dei palazzi di piazza Cln

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Nuovo studentato a Torino: si trova in zona Cenisia San Paolo

Si chiama Taurasia Living Torino la nuova struttura dedicata all'accoglienza residenziale per studenti universitari che Torino si appresta a scoprire giovedì 18 aprile in via Moretta 50, nel cuore del quartiere Cenisia-San Paolo, proprio nell'area conosciuta come ex Diatto. A realizzare l'intervento - per una realtà che in fase di avvio è già operativa dal mese di ottobre - è Patrizia Investments, società che si occupa di investimenti nel mondo immobiliare che ha in Fabrizio Trani il suo asset manager. Il progetto è portato avanti con The Stonehill Group e Beyoo. 


Si tratta del primo progetto di Patrizia Investments sulla città di Torino?
"E' il primo progetto di questo genere in città, ma non è il primo investimento in assoluto: cinque anni fa abbiamo comprato un edificio iconico in Piazza Cln, dove si trova la Feltrinelli. Per noi dunque non è un mercato nuovo, ma siamo tra i primi player europei per investimenti immobiliari. All'interno del nostro portafoglio, Torino pesa per circa il 10%, una quota non indifferente, per un operatore come noi che vuole avere un respiro internazionale e che, in Italia, punta anche su Milano e Roma".

Torino merita dunque un posto di prima fila?
"Abbiamo iniziato a scommettere 5 anni fa sulla città e i risultati sono importanti. Ecco perché adesso ci dedichiamo allo studentato. E' una tipologia di investimento relativamente nuova, ma sempre più famigliare e interessante. Cerchiamo di abbinare il nostro business alla risposta alla carenza di posti letto per studenti, emergenza sempre più presente anche a Torino. Vogliamo offrire prodotti che siano performanti, sostenibli e che rispondano alle esigenze del territorio e del mercato".

Scegliere la città della Mole vuol dire che Torino è sempre più una città di riferimento il mondo universitario?
"Assolutamente sì. Lo vediamo dai dati della nostra struttura, che ha aperto a ottobre e che può ospitare fino a 600 persone. Il 60% degli studenti presenti sono di provenienza straniera e questo conferma che Torino è una città internazionale, non è più soltanto un mercato domestico. Una caratteristica che viene molto apprezzata dai nostri investitori, in buona parte stranieri".

Come sono andati questi primi mesi per Taurasia?
"Contiamo di andare pian piano a regime, ma l'obiettivo era proprio quello di utilizzare questo primo anno per perfezionare le performance dell'immobile in vista del prossimo anno accademico".

Come si sta evolvendo, in questo periodo, la richiesta e le necessità degli universitari fuori sede?
"Italiani e stranieri richiedono grossomodo lo stesso tipo di servizi, ma è logico che chi arriva dall'estero ha bisogno di un supporto più a 360 gradi. A partire da un'assistenza per chi parla una lingua diversa, per assolvere alle necessità amministrative o legali del primo impatto. Ma non solo: bisogna interfacciarsi anche con i genitori e le famiglie, per semplificare il periodo di inserimento dei figli".

Come ci si rapporta con una realtà così particolare e differenziata?
"Uno degli obiettivi principali del nostro staff è quello di far integrare gli studenti tra loro, per esempio con eventi pensati appositamente nei periodi festivi di Natale o Pasqua. Questo incrementa in maniera significativa il benessere degli ospiti, soprattutto quelli che sono arrivati da poco. Vogliamo favorire le relazioni e la creazione di un senso di comunità. Anche per questo motivo abbiamo scelto di mettere a disposizione, oltre agli spazi personali, anche palestra, lavanderia, cinema e zona ristoro comuni".

Quello di via Moretta potrebbe essere solo un primo passo, a Torino, in questo mondo?
"Torino, anche per la tipologia di servizi richiesti, conferma di avere un profilo sempre più internazionale e, se la risposta dovesse essere soddisfacente e se il mercato lo consentirà, non escludo che si possa pensare di tentare nuove esperienze in questo settore".

Spesso, però, i ragazzi che lamentano difficoltà a trovare una sistemazione si riferiscono anche ai costi.
"Nella nostra struttura ci sono logiche di fidelizzazione e cerchiamo di ascoltare e prestare attenzione alle necessità dei ragazzi che manifestano la volontà di fermarsi da noi per periodi lunghi. Accanto al nostro business, infatti, approviamo parametri economici che devono essere ragionevoli per gli studenti che sono interessati a soggiornare presso di noi. Non deve esserci solo un elemento speculativo. E la dimostrazione è che c'è chi si ferma da noi per tutto il corso di studi, si trova bene e - al tirare delle somme - questa che proponiamo non è una soluzione tanto più cara o dispendiosa rispetto all'appartamento in affitto, con servizi compresi come lavaggio e manutenzione, che da privato a volte non sono così immediati e fluidi".

Massimiliano Sciullo

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