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Cronaca | 17 aprile 2024, 20:28

Quattro medici, tre scariche, due ambulanze non sono bastate a salvare il giovane colto da un malore in quota

Nessun ritardo nell'arrivo dei mezzi ospedalieri, come precisa Azienda Zero. A bordo erano presenti due dottori che hanno operato manovre e dato le prime scariche con il Dae

Quattro medici, tre scariche, due ambulanze non sono bastate a salvare il giovane colto da un malore in quota

Il volo Ryanair decollato da Torino aveva da poco sorvolato Genova quando, a causa di un malore di un passeggero di 33 anni, ha fatto dietro front per riatterrare nuovamente a Caselle dove ad attenderlo c’era personale sanitario e mezzi ospedalieri dell’aeroporto. 

Partito alle 11 l’aereo che avrebbe dovuto raggiungere Lamezia Terme prime delle 13 è planato da dove era partito ancor prima di mezzogiorno, mentre a bordo due passeggeri medici hanno subito provato a intervenire, come raccontato in una nota arrivata nel tardo pomeriggio dall’Asl di Torino. 

Manovre di rianimazione cardio-polmonari in quota aiutati dal personale di bordo il quale ha messo a disposizione il defibrillatore semi automatico (DAE) presente sull’aereo. Due scariche che però non hanno consentito al malcapitato di riprendere battito. Prima dell’atterraggio, come confermato da Sagat e successivamente da Azienda Zero di Torino, il personale sanitario in servizio presso il Pronto Soccorso aeroportuale si è preparata in pista, mentre la centrale Operativa del 118 ha inviato l’ambulanza di base  Borgaro, seguita dal mezzo con medico ed infermiere con sede a Venaria.

Una volta a terra sul mezzo aereo è salito il medico in servizio presso lo scalo di Caselle e ha provveduto a effettuare la terza scarica oltre a somministrare l’adrenalina. Nel frattempo il mezzo di Borgaro è giunto sulle piste con i due volontari, che, una volta saliti a bordo, hanno aiutato i sanitari che già prestavano soccorso nel continuare le manovre rianimatorie e contestualmente a trasportare il paziente sull’ambulift dove, dopo alcuni minuti è giunta anche l’ambulanza con il medico del 118 che purtroppo, considerata la situazione non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. 

Nel frattempo la moglie del deceduto, di cui al momento non sono state rese note le generalità, è stata trasportata per accertamenti in ospedale a Ciriè in stato di shock.

Come specificato dal Azienda Zero non si è registrato alcun ritardo nelle operazioni. 

"La prima ambulanza - chiarisce in una nota l’azienda sanitaria - con i volontari era attesa al varco ed ha impiegato circa due minuti per accedere al sedime aeroportuale, nel frattempo il paziente aveva tre medici con defibrillatore e adrenalina che lo stavano assistendo, mentre la medicalizzata del 118 è entrata immediatamente."

"Cogliamo l’occasione - conclude l'azienda ospedaliera - per sottolineare come la sinergia tra i medici presenti a bordo, gli assistenti di volo, i sanitari in servizio presso l’aeroporto e il 118 abbiano dato al paziente tutte le possibilità che aveva di uscire da quella drammatica situazione. Solo qualche anno fa sarebbe stato impensabile avere un DAE a bordo di un aereo di linea".

Daniele Caponnetto

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